L'opera al nero

TITOLO ORIGINALE

L’œuvre au noir

REGIA

André Delvaux

SOGGETTO

Dal romanzo di Marguerite Yourcenar

SCENEGGIATURA

André Delvaux

FOTOGRAFIA

Charlie Van Damme (colore)

MUSICA

Frederic Depresse

MONTAGGIO

Albert Jurgenson

INTERPRETI

Gian Maria Volontè, Samy Frey, Anna Karina, Philippe Leotard, Marie Christine Barrault

PRODUZIONE

Philippe Dussart, La Sept, Films A2, Paris-La Nouvelle Imaginerie, Bruxelles

DURATA

110'

ORIGINE

Belgio-Francia, 1988

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Cinquecento

Cinema e storia

 

TRAMA

Fiandre, XVI secolo, periodo dell'Inquisizione. Zenone Ligre, un alchimista dedito alle scienze mediche e naturali, autore di numerosi scritti messi all'indice per eresia e bruciati pubblicamente, dopo anni di peregrinazione per sfuggire alla persecuzione della Chiesa nei suoi confronti, ritorna a Bruges, suo paese natale, mentre infuria l'insurrezione popolare contro il dominio spagnolo. Ospitato da un vecchio conoscente, Zenone svolge l'attività di medico presso il convento dei Cordiglieri, il cui priore è suo amico. L'arresto di alcuni monaci del convento che si dedicavano ad orge notturne nei sotterranei dell'edificio, trascina anche Zenone di fronte al tribunale dell'Inquisizione per rispondere di stregoneria e omicidio. Per sfuggire ad una sicura condanna al rogo, Zenone si lascia morire dissanguato.

 

TRACCIA TEMATICA

Zenone è un personaggio di fantasia, anche se alcuni dei suoi tratti sembrano ricollegarlo a figure insigni della sua epoca, come Erasmo da Rotterdam e Leonardo da Vinci per la vastità degli interessi e la sua versatilità. Quel che soprattutto al film preme sottolineare è la forte personalità di un uomo libero, che pensa con la sua testa e mostra fastidio e insofferenza verso ogni forma di dogmatismo e costrizione. Zenone, insomma, è uno spirito indipendente che ama indagare l'uomo e la natura per scoprirne le leggi di funzionamento e che ha in dispregio l'ipocrisia e tutto ciò che reprime la ricerca del piacere e della verità. Assolutamente ossessionato dall'idea del dolore fisico, provoca agli altri e a se stesso la morte pur di sfuggire al supplizio del rogo o ad altre forme di sofferenza (il film ce lo mostra all'inizio nell'atto di sopprimere una donna pur di farne cessare l'agonia).

Intorno a lui si stringe il cerchio soffocante dell'Europa della Controriforma con il suo carico di intolleranza ed oscurantismo. Zenone potrebbe fuggire nella vicina Inghilterra, ma alla fine decide di affrontare l'arresto e un tribunale che sa a lui ostile, quasi stanco di vivere in un mondo dominato dall'ingiustizia e dal male, scegliendo di essere padrone sino in fondo del proprio destino.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Delvaux traduce il libro della Yourcenar in termini di austera concisione narrativa e di rigore espressivo, negandosi ad ogni tentazione spettacolare. Ne esce un film secco e freddo (fin troppo, secondo qualche critico che lo ha accusato di esasperato accademismo), che cerca il distacco emotivo dalla vicenda narrata puntando soprattutto sulla recitazione trattenuta e controllata di Gian Maria Volontè e su suggestioni figurative legate ai rimandi alla pittura fiamminga del Rinascimento.

Più che sulla dinamica degli eventi o sui dialoghi, la regia punta sull'imporsi di atmosfere dense di un ambiguo senso di sortilegio ai limiti dell'esoterico (pensiamo alla scoperta, tra il sogno e la realtà, dell'orgia notturna al convento dei Cordiglieri da parte di Zenone) e sull’addensarsi di tonalità cupe che comunicano un senso di Male aleggiante e di soffocante oppressione, con la soluzione di continuità dell’evocazione di reminiscenze infantili avvolte in una luce sfumata e lattiginosa, che le consegna ad una lontananza mitica, che si addice ad un irrecuperabile passato di serenità.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                    A) Il Cinquecento e la Riforma Protestante.

B) La Controriforma e il Tribunale dell’Inquisizione.

C) Umanesimo e Rinascimento.

D) La Guerra d’Indipendenza delle Fiandre contro gli spagnoli.

Lingua straniera: francese         Confronto fra il romanzo di M. Yourcenar e il film.