Regeneration

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Gillies MacKinnon

SOGGETTO

Da un romanzo di Pat Barker

SCENEGGIATURA

Allan Scott

FOTOGRAFIA

Glen MacPherson (colori)

MUSICA

Mychael Danna

MONTAGGIO

Pia Di Ciarla

INTERPRETI

Jonathan Pryce, James Wilby, Johnny Lee Miller, Tanya Allen

PRODUZIONE

Allan Scott, Peter R. Simpson

DURATA

114'

ORIGINE

Gran Bretagna, 1997

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Prima Guerra Mondiale

Novecento/Cinema e Storia

 

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Antimilitarismo, pacifismo/Uomo e Società

 

TRAMA

Gran Bretagna, 1917. Nell'ospedale militare di Craiglockart, in Scozia, si accolgono i soldati malati di mente reduci dal fronte. Qui troviamo Siegfried Sassoon, poeta e già eroe di guerra, che denuncia l'inutile massacro del conflitto, Wilfred Owen, che viene avviato alla poesia da Sigfried, Billy Prior, chiuso nel mutismo per il trauma subito in guerra. Sono affidati al dottor Rivers, che non accetta l'idea di dover curare i suoi pazienti per poi rimandarli al fronte. Wilfred, considerato guarito, viene rispedito sui campi di battaglia dove muore, provocando il grande dolore di Rivers e di Siegfried.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film è ispirato alle figure di due poeti realmente esistiti, Siegfried Sassoon e Wilfred Owen, quest'ultimo caduto pochi giorni prima della fine del conflitto e autore dell'opera poetica Poems (1920).

Siegfried rappresenta la figura del valoroso combattente che di fronte alle atrocità della guerra ha acquisito la consapevolezza della sua inutilità e assurdità, oltreché della sua funzionalità a precisi e inconfessabili interessi economico-politici, tanto da affermare che la guerra venga volontariamente prolungata da coloro che avrebbero il potere di porle termine. Una presa di coscienza pacifista che lo porta ad un passo dalla corte marziale, per evitare la quale l'amico Graves lo fa ricoverare in manicomio, dove la sua estrema lucidità può essere considerata come follia. Se alla fine torna al fronte, non è tanto perché si è ricreduto riguardo alle sue posizioni antibelliche, ma per una specie di obbligo morale che lo spinge a condividere il destino della sua generazione (anche se su questa scelta rimane un'ambiguità di fondo e il sospetto che il film voglia introdurre l'idea della necessità della guerra, inficiando così il presupposto pacifista da cui aveva preso le mosse).

Più drammatici i casi di Wilfred e Billy, la cui psiche è uscita sconvolta dall'esperienza bellica e la cui mente è turbata dal continuo riaffiorare dei ricordi. Il dottor Rivers, invece, vive con umana partecipazione la sofferenza dei pazienti che ha in cura e fatica ad accettare con serenità il ruolo di chi deve guarire dai guasti provocati dalla guerra per poi rispedire al fronte coloro che è riuscito a guarire.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il film cerca di trovare la propria misura nell'intrecciare realtà e visionarietà, incentrata quest'ultima nelle modalità con cui vengono proposte le immagini relative alla guerra. Già in apertura lo spettatore è posto di fronte ad agghiaccianti scenari bellici, nei quali il dato di verosimiglianza storica si trasfigura in chiave allucinatoria, comunicando la sensazione di un tremendo incubo, lo stesso che ha traumatizzato i ricoverati dell'ospedale di Craiglockart: la guerra ci viene mostrata così come essa è ricordata dalle menti stravolte di chi ne è rimasto sconvolto. Questo riemergere continuo della memoria visualizzato in termini di accentuazione espressionista giocata su tonalità di luce cupe e livide, di fatto un bianconero onirico e quasi astratto, costituisce la cosa migliore del film (anche se insorge il sospetto di effettismo truculento).

Un'invenzione visiva che irrompe con efficacia nella componente narrativa principale, piuttosto monotona e ridondante ed eccessivamente verbosa, dedicata al rapporto tra il dottor Rivers e i suoi pazienti. E' su questo versante che la regia stenta ad uscire da un'impostazione accademica e raffreddata, all'insegna di un' accuratezza di ricostruzione d'epoca caratteristica del Cinema britannico, ma che risulta un po' ingessata e manierata.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia              La Prima Guerra Mondiale.

Lingua straniera: inglese             L'opera poetica di Wilfred Owen.