Risorse umane

TITOLO ORIGINALE

Ressources humaines

REGIA

Laurent Cantet

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Laurent Cantet, Gilles Marchand

FOTOGRAFIA

Matthieu Poirot Delpech, Claire Caroff (colore)

MONTAGGIO

Robin Campillo

INTERPRETI

Jalil Lespert, Jean-Claude Vallod, Chantal Barré, Lucien Longueville, Danielle Mélador

PRODUZIONE

Caroline Benjo, Carole Scotta per La Sept Arte/Haut et Court

DURATA

103'

ORIGINE

Francia, 1999

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Catena di montaggio-Classe operaia

Novecento/ Cinema e Storia

 

TRAMA

Franck, studente di economia aziendale a Parigi, torna nel paese d'origine per svolgere uno stage sull'applicazione della legge delle 35 ore nell'azienda dove lavora da trent'anni il padre. Qui s'impegna con competenza e passione al fine di introdurre in fabbrica nel modo più funzionale possibile la nuova normativa, ma si scontra con la duplice diffidenza dei sindacati e della direzione. Quando scopre che esiste un piano di ristrutturazione che comporta il licenziamento di parecchi dipendenti, fra cui anche suo padre, si sente tradito dal capo dell'azienda e capeggia la mobilitazione operaia contro i licenziamenti.

 

TRACCIA TEMATICA

Per Franck l'esperienza come stagista nella fabbrica paterna equivale ad un percorso di formazione che lo porta a superare l' ingenua illusione che sia possibile instaurare nell'azienda rapporti collaborativi tra direzione e dipendenti (da lui chiamati risorse umane, contro l'evidenza contraria del protervo atteggiamento padronale che continua a considerare i lavoratori come pura forza-lavoro da gestire a piacimento). Il film disvela la natura irrimediabilmente conflittuale dei rapporti in fabbrica, dopo averci fatto credere (insieme al protagonista) che l'ostacolo al cambiamento fosse costituito dalle rigidità di un sindacato aprioristicamente ostile all'innovazione (ma anche dopo aver disseminato indizi inquietanti relativamente alle intenzioni dei superiori, come l'esclusione di Franck dagli incontri decisionali e la melliflua cordialità del direttore).

Ma il tema centrale del film è la dolorosa e lacerante rottura di Franck con il padre, operaio che ha sempre interpretato con sottomessa ossequiosità alle gerarchie aziendali il proprio ruolo d’operaio docile e rassegnato e per il quale la carriera del figlio rappresentava la possibilità di un'ascesa sociale in grado di ripagarlo di una vita d’oscuro lavoro e di sacrifici (pensiamo alla sua soddisfazione quando vede Franck tornare a casa accompagnata dal padrone o la sollecitazione a che il figlio non si mescoli in mensa coi sottoposti, ma condivida la tavola con i dirigenti).

Più che un film che sulle 35 ore (e sulle problematiche connesse alla nuova legge del governo francese) Risorse umane è un film sulla ribellione al padre (come momento ineludibile del processo di maturazione), sullo scontro generazionale, sulla collisione di due mentalità inconciliabili.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Risorse umane affronta con efficacia ed incisività una storia che si situa tra il melodramma familiare e l'inchiesta sociale sulla realtà della fabbrica contemporanea (e già questo costituisce un indubbio merito per un Cinema che in questi ultimi anni sembra aver dimenticato quasi del tutto la classe operaia e le sue problematiche). Il film procede con una narrazione lucida e compatta, essenziale e priva di fronzoli e facili concessioni (manca l'accompagnamento musicale over e inquadrature e movimenti di macchina sono tutti rigorosamente funzionali alla storia) che rifiuta ogni facile didascalismo o semplificazione e che comunica un senso di verità sulla condizione dei lavoratori nella società di oggi.

Sia la figura di Franck, sia quella del padre (ma lo stesso vale per i comprimari) sono rese con grande precisione e sensibilità, così da cogliere le molteplici implicazioni umane e psicologiche delle rispettive personalità, cercando di capire le radici profonde (antropologiche e culturali) del loro dissidio e rinunciando ad approdare a conclusioni consolatorie o moralistiche (il film ci offre un intelligente ed opportuno finale aperto, che lascia i due personaggi ognuno chiuso nel proprio mutismo a misurare una distanza che sembra incolmabile).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Diritto         A) Le legge francese sulla riduzione di orario a 35 ore.

                    B) La questione delle 35 ore in Italia: proposte di leggi, dibattiti e discussioni.

Storia             La conquista delle 40 ore.