Sostiene Pereira
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
|
SOGGETTO |
Dal romanzo omonimo di Antonio Tabucchi |
SCENEGGIATURA |
Roberto Faenza, Sergio Vecchio |
FOTOGRAFIA |
Blasco Giurato (colore) |
MUSICA |
Ennio Morricone |
MONTAGGIO |
Ruggero Mastroianni |
INTERPRETI |
Marcello Mastroianni, Stefano Dionisi, Nicoletta Braschi, Daniel Auteuil, Joaquin De Almeida |
PRODUZIONE |
Elda Ferri per Jean Vigo International/K.G. Production in collaborazione con Mikado Film e Fabbrica de Imagens |
DURATA |
104’ |
ORIGINE |
Italia, 1995 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Quarto Potere Stampa-Giornalismo/Mass Media/Uomo e Società
Antifascismo Novecento/Cinema e Storia |
TRAMA
Portogallo, 1938. Il dottor Pereira dirige la pagina letteraria del quotidiano di Lisbona Lisboa. Colpito da un articolo del giovane saggista Monteiro Rossi, lo contatta e lo fa ingaggiare come praticante al giornale. Monteiro e la sua ragazza sono ostili al regime fascista di Salazar e cercano di indurre Pereira a prendere posizione contro il regime. Un giorno il giovane si presenta a casa sua stravolto, chiedendogli rifugio, ma la polizia di Salazar irrompe nell’appartamento e uccide Monteiro. Pereira con uno stratagemma fa pubblicare dal suo giornale un articolo sull’episodio: da quel momento lotterà anche lui contro il regime.
TRACCIA TEMATICA
Pereira vive trincerato dietro la propria apoliticità, senza dare segni di turbamento di fronte alla realtà di un regime autoritario e liberticida. La sua passione letteraria, che lo relega ad un ruolo marginale all’interno del giornale in cui scrive, sembra esaurire ogni sua passione ed interesse, se si esclude una smodata bulimia che lo fa aumentare di peso a vista d’occhio. Nulla, insomma, riesce a far breccia nel suo quieto vivere, finché non è testimone diretto della brutalità omicida della polizia salazarista. Con la pubblicazione in prima pagina del necrologio del giovane assassinato Pereira si riscatta della sua precedente ignavia e imprima una svolta alla sua sonnolenta esistenza: forse per lui sono in arrivo guai e persecuzioni, ma finalmente può camminare a testa alta in mezzo alla gente, con cui condividerà d’ora in poi speranze e delusioni collettive.Il film di Faenza vuole essere una riflessione sulla necessità che l’intellettuale non si isoli dal resto della società, rimanendo indifferente a ciò che in essa si agita, specie quando si tratta di questioni che riguardano la libertà e la giustizia, ma si assuma le proprie responsabilità, che sono ancora più pesanti rispetto ad una persona qualunque, meno colta e preparata di lui. Di fronte ad un regime feroce e tirannico, in particolare, la pretesa di rimanere equidistanti e neutrali diventa moralmente esecrabile, se addirittura non si tinge dei caratteri della complicità.
VALUTAZIONE CRITICA
Si direbbe che la preoccupazione principale di Faenza nel trasporre sullo schermo il libro di Tabucchi sia stata quella di essere il più possibile fedele ad esso, il che nel Cinema non sempre è un merito, dal momento che quest’ultimo possiede pur sempre una propria specificità, che certo non si esaurisce nel solo codice verbale. Sostiene Pereira fatica a liberarsi dalla subalternità al testo letterario, affidandosi quasi esclusivamente ai dialoghi, senza cercare di attivare e caricare di significato altri elementi del linguaggio filmico, come le scenografie, i colori, la musica, il montaggio, le inquadrature, ecc. Tutto, insomma, è supinamente e piattamente al servizio della priorità didascalica del cosiddetto messaggio morale-politico, che per quanto possa essere condivisibile non è sufficiente a fare un bel film. Ciò di cui soprattutto si sente la mancanza è una tensione narrativa in grado di avvincere e catturare l’attenzione e una delineazione psicologica e umana dei personaggi più complessa e articolata, meno approssimativa ed esclusivamente funzionale alla pura dimensione simbolica di cui ognuno si fa portatore.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) Il Portogallo di Salazar.B) La Guerra Civile Spagnola.
Italiano Confronto fra il romanzo di Tabucchi e il film.