East is East - Una famiglia ideale
TITOLO ORIGINALE |
East is East |
REGIA |
Damien O' Donnel |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Ayub Khan-Din |
FOTOGRAFIA |
Brian Tufano (colore) |
MUSICA |
Deborah Mollison |
MONTAGGIO |
Michael Parker |
INTERPRETI |
Om Puri, Linda Bassett, Jordan Routledge, Archie Panjabi, Chris Bisson, Jimi Mistry, Raji James, Lesley Nicol |
PRODUZIONE |
Leslee Udwin per Assasin Films/Film Four |
DURATA |
96' |
ORIGINE |
Gran Bretagna, 1999 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
I vicini di casa Problemi dell'immigrazione e della multietnicità/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica//Uomo e Società |
TRAMA
Manchester, 1971. George Khan è un immigrato pakistano che ha sposato un'inglese formando con lei una numerosa famiglia. Nonostante viva ormai da molto tempo lontano dalla sua terra d'origine, George è ossessionato dall'imperativo di conservare le proprie radice etnico-culturali e per questo impone ai suoi figli abitudini e stili di vita mussulmani e soprattutto matrimoni con ragazze pakistane. Sarà proprio questa sua pretesa a scatenare contro di lui la ribellione dei figli.
TRACCIA TEMATICA
La famiglia Khan dovrebbe essere un modello riuscito di integrazione razziale, dal momento che marito e moglie appartengono a due diverse etnie. In realtà non è così. E questo perché il capofamiglia (e in questo caso l'espressione è quanto mai appropriata) non ha concepito il matrimonio misto come occasione di incontro e fusione tra diverse culture, ma come totale sottomissione della moglie (e dei figli) alle regole della tradizione islamica, in nome della conservazione della propria identità etnica in un contesto occidentale avvertito come ostile e corruttore.
Sulla base di siffatti presupposti lo scontro generazionale con i figli, che nati e cresciuti in Inghilterra si sentono inglesi a tutti gli effetti e manifestano un'insopprimibile insofferenza nei confronti dell'autoritarismo paterno, diventa inevitabile, con la madre (elemento forte e positivo) a svolgere un ruolo di mediazione e attenuazione delle punte più aspre del conflitto.
Il fallimento del suo progetto matrimoniale (dopo la fuga durante la cerimonia nuziale del figlio maggiore gay) causato dal rifiuto di figli che hanno ben altro per la testa per il loro futuro, forse induce George ad una revisione autocritica delle proprie rigide posizioni.
VALUTAZIONE CRITICA
Il tono vivace e brillante di commedia ammortizza e alleggerisce la serietà di una tematica che coinvolge pulsioni profonde e scelte di vita profondamente radicate e sulla superficie divertente e chiassosa (ai limiti della farsa, se pensiamo alla sequenza dell'incontro finale tra le due famiglie) del film, affiorano, infatti, movenze ora apertamente drammatiche (la violenza di George contro la moglie, la distruzione da parte di Tarik del corredo nuziale di famiglia), ora sommessamente malinconiche (la solitudine di George dopo il disastroso incontro a scopo matrimoniale con l'altra famiglia pakistana).
Una mescolanza agrodolce di tonalità diverse (che non sempre riesce a trovare la misura e l'equilibrio giusti, risultando spesso i passaggi da un registro all'altro troppo bruschi) che cerca di tradurre il ritmo multiforme e discontinuo dell'esistenza e di evidenziare la comicità sovente implicita nella quotidianità, preoccupandosi di inserire la vicenda familiare dei Khan in un più ampio contesto sociale ed antropologico che aiuta a capire la natura delle psicologie e delle mentalità dei protagonisti.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Geografia A) Gran Bretagna: una società multietnica.B) Il Pakistan.
Religione La religione islamica.