Grazie, signora Thatcher

TITOLO ORIGINALE

Brassed Off

REGIA

Mark Herman

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Mark Herman

FOTOGRAFIA

Andy Collins (colore)

MUSICA

Trevor Jones

MONTAGGIO

Michael Ellis

INTERPRETI

Pete Postlethwaite, Tara Fitzgerald, Ewan McGregor, Jim Carter, Philip Jackson, Stephen Tompkinson

PRODUZIONE

Bim

DURATA

109'

ORIGINE

Gran Bretagna, 1996

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Catena di montaggio, classe operaia

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Grimley, Yorkshire, Gran Bretagna, 1989. Il processo di smantellamento delle miniere ritenute ormai obsolete condotto dal governo conservatore della signora Thatcher colpisce la piccola comunità mineraria della cittadina di Grimley. L'industria mineraria del paese chiude e i minatori si ritrovano disoccupati. Anche il corpo bandistico della miniera, guidato dall'anziano Danny, si avvia allo scioglimento per mancanza di fondi, senza poter così partecipare alla finale del concorso bandistico nel prestigioso Albert Hall di Londra. Quando ormai tutto sembra perduto, all'ultimo momento la banda trova il denaro necessario per andare a Londra.

 

TRACCIA TEMATICA

La cittadina di Grimley (inesistente e quindi emblematica del tipico centro minerario britannico socialmente spappolato dalla politica governativa degli anni Ottanta che ha chiuso 140 miniere e licenziato 250.000 lavoratori) è un microcosmo che ruota interamente attorno alla miniera (le cui imponenti strutture inquadrate in campo lungo e dal basso suggeriscono l'idea di una divinità che da benefica si trasforma in malefica, tanto da indurre il personaggio di Phil ad immolarsi ad essa in una specie di primitivo sacrificio rituale).

La chiusura della miniera non è, quindi, soltanto un fatto di natura economica, ma diventa una sciagura che rischia di distruggere l'identità della piccola comunità, recidendone radici e cultura. La banda della fabbrica è l'espressione più autentica di questa continuità tra la dimensione lavorativa e quella creativo-ricreativa, di un forte senso di coesione e appartenenza da cui non si può prescindere. E' assolutamente naturale come, in questo sistema integrato e interconnesso (miniera, banda, pub, famiglia), il venir meno di un elemento si ripercuota sugli altri.

Se il dramma della classe operaia britannica colpita al cuore dalle ristrutturazioni selvagge del governo Thatcher è assolutamente reale, il finale del film di Herman è naturalmente immaginario, improntato ad un’ottimistica sollecitazione a riscoprire, anche nei momenti più difficili, le ragioni della solidarietà e dell'amicizia.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Per quanto il film si carichi di precise connotazioni politico-sociali riferite ad un esplicito punto di vista antithatcheriano, il regista sembra interessarsi maggiormente alle implicazioni umane del disastro che si abbatte sulla popolazione di Grimley, analizzando soprattutto la precipitazione conflittuale dei rapporti interpersonali e la travagliata dinamica psicologia prodotte dalla crisi della miniera. La parte migliore e più incisiva del film è certamente questa, così aderente alle lacerazioni che si aprono nella vita quotidiana degli individui e delle loro famiglie, così attenta alle sconvolgenti ripercussioni materiali e morali che la miseria (o anche solo il suo fantasma) provoca su un mondo poco prima sereno (pensiamo all'idilliaca descrizione d'inizio film di una borgata immersa in un'azzurra solarità presto sostituita da un incombente cielo plumbeo).

Più convenzionale la seconda parte del film, improntata ad un registro che si fa sempre più retorico e che sfocia in un finale di eccessivo trionfalismo, sicuramente consolatorio e beneaugurante, ma troppo contrastante con lo scenario di sofferenza e sconfitta esplorato poco prima.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia             A) Il governo di Margaret Thatcher e il liberismo degli anni Ottanta.

                       B) L'industria mineraria e i lavoratori delle miniere in Gran Bretagna.