I sette fratelli Cervi

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Gianni Puccini

SOGGETTO

Gianni Puccini

SCENEGGIATURA

Gianni Puccini, Cesare Zavattini, Bruno Baratti

FOTOGRAFIA

Mario Montuosi (colori)

MUSICA

Carlo Rustichelli

MONTAGGIO

Amedeo Giomini

INTERPRETI

Gian Maria Volontè, Lisa Gastoni, Carla Gravina, Serge Reggiani, Riccardo Cucciola, Andrea Checchi

PRODUZIONE

Roberto Moretti per Centro Film

DURATA

90’

ORIGINE

Italia, 1967

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Resistenza

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

 Alcide Cervi è il patriarca di una numerosa famiglia contadina che vive nella campagna emiliana nei pressi di Reggio Emilia. Dei sette figli il più autorevole e seguito è Aldo, che è diventato comunista in carcere e che conquista alle sue idee gli altri sei fratelli. Da sempre antifascista, quando scoppia la guerra, la famiglia Cervi si impegna nella lotta partigiana. Mentre i sette figli combattono sulle montagne, papà Cervi offre ospitalità nella sua cascina a numerosi sbandati ed exprigionieri alleati. Nel corso di un’incursione fascista alla cascina tutti sette i fratelli sono catturati.Vengono fucilati al poligono di Reggio Emilia nel dicembre del 1943.

 

TRACCIA TEMATICA

Tra le tante vicende di eroismo che hanno segnato la storia della Resistenza al nazifascismo nel nostro paese, il sacrificio dei sette fratelli Cervi occupa certamente un posto di grande rilievo, assumendo quasi contorni epico-leggendari.

Il film intende, tuttavia, ridimensionare l’alone mitico che circonda queste figure, restituendole all’originaria dimensione rurale che ne segna fortemente l’identità. Il duro lavoro dei campi, l’amore per la terra, il forte senso dell’unità della famiglia diventano gli elementi fondanti di una solida e antica cultura contadina su cui si innestano gli ideali di giustizia e riscatto sociale del socialismo novecentesco.

I fratelli Cervi non vengono così idealizzati come granitici eroi della Resistenza, ma descritti nella loro autentica umanità, fatta di slanci spontanei e generosi, ma anche di paure, incertezze ed errori. Impazienti ed impulsivi, mal si adattano alla disciplina imposta loro dal Comitato di Liberazione Nazionale e vorrebbero sempre accorciare i tempi dell’attesa, insofferenti nei confronti di ogni prudenza e convenienza tattica. Sarà proprio l’inesausta disponibilità verso tutti coloro che cercavano rifugio nella cascina a causarne il tragico destino.

 

VALUTAZIONE CRITICA

L’intento prevalente della regia di Puccini sembra essere quello di impedire ogni scivolamento in senso retorico, evitando quelle tonalità celebrative ed enfatiche che spesso insidiano operazioni rievocative di fatti e persone che attengono più all’ambito del mito che della Storia. Ne deriva un regime espressivo dimesso e controllato, teso a registrare più la quotidianità e l’intimità della famiglia Cervi, che non l’impronta eroica che essa ha lasciato nell’immaginario collettivo delle genti emiliane. A questo servono in particolare i frequenti flashback in bianconero (che spesso nel Cinema è il colore della memoria), destinati a sottolineare sia il forte radicamento in una secolare tradizione contadina, sia la specificità di una mentalità aperta e coraggiosa innervata dal gusto per la vita (l’acquisto del trattore, la formazione politica di Aldo in carcere, il rito del lavoro nei campi, gli approcci amorosi con le future mogli, l’accoglienza affettuosa della compagna di Aldo). Ne esce un affresco tanto efficace, quanto sobrio e sintetico.

Meno riuscita, invece, la parte dedicata agli anni della guerra e della Resistenza (quella a colori), più convenzionale e scontata nello stile narrativo ed esposta anche a qualche eccesso di didascalismo (la radio che all’inizio del film inquadra il contesto cronologico, i contrasti tra i Cervi e il commissario politico e le discussioni politiche in genere, la figura del prete partigiano). 

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                                        A) Il Fascismo

                                                  B) La Seconda Guerra Mondiale

                                                  C) La Resistenza nel reggiano