Cronache di poveri amanti

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Carlo Lizzani

SOGGETTO

Dall’omonimo romanzo di Vasco Pratolini

SCENEGGIATURA

Sergio Amidei, Giuseppe Dagnino, Carlo Lizzani, Massimo Mida

FOTOGRAFIA

Gianni Di Venanzo (bianconero)

MUSICA

Mario Zafred

MONTAGGIO

Enzo Alfonsi

INTERPRETI

Marcello Mastroianni, Antonella Lualdi, Cosetta Greco, Anna Maria Ferrero, Wanda Capodaglio

PRODUZIONE

Cooperativa Spettatori-Produttori Cinematografici (Roma)

DURATA

109’

ORIGINE

Italia, 1954

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Antifascismo

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Firenze, 1925. Nel cuore della Firenze popolare, in via del Corno, si intrecciano le esistenze di tanti giovani. Alcuni di loro sono antifascisti e rischiano la vita per lottare contro il regime che si sta affermando, altri vorrebbero una vita tranquilla, ma è loro impedito dalle prepotenze degli squadristi, altri ancora coltivano amori impossibili.

 

TRACCIA TEMATICA

Uscito nel 1954, in un momento in cui si manifestava nel nostro paese una ripresa neofascista, la pellicola di Lizzani volle assumere in quel contesto un preciso significato di intervento militante nella lotta politica. Il governo democristiano dell’epoca prima tentò di impedire che il film fosse premiato a Cannes (dove riportò il Premio Speciale della Giuria) e successivamente ne vietò l’esportazione.

Cronache di poveri amanti (in sintonia con il romanzo da cui è tratto) vuole essere un omaggio a quella generazione di giovani che lottò contro il fascismo nascente e che, seppur sconfitta, pose i germi da cui sarebbe nata la successiva Resistenza. Ugo e Maciste sono veri e propri eroi popolari, il cui impegno antifascista assume nel finale dimensioni epico-leggendarie. Ma Via del Corno, un quartiere popolare nel cuore di Firenze, è anche una specie di microcosmo animato da un’umanità assai varia, dove bene e male, generosità e meschinità, speranze e disillusioni si mescolano e convivono. L’amore e l’amicizia diventano così, insieme alle tematiche storico-politiche, in principali vettori narrativi del film.        

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il film ha il proprio principale punto di forza nell’uso di una modalità corale di narrazione, che fa sì che sia tutto un quartiere a diventare protagonista della storia narrata. Le vicende individuali si animano e sostengono reciprocamente nel loro inserimento in un contesto umano e morale ben preciso, come è appunto questo scorcio della Firenze degli anni Venti. Il regista sa graduare con equilibrio i singoli percorsi, relazionandoli fra loro e mostrando particolare sensibilità nel cogliere ed evidenziare i risvolti psicologici più intimi di ciascun personaggio. Soprattutto le dinamiche sentimentali che legano tra loro i personaggi sono analizzate con delicatezza e pudore (in particolare il trasporto inconfessato di Mario per Milena).

Collocandosi ormai alla fine della grande stagione del neorealismo cinematografico, Cronache di poveri amanti si situa in un momento di transizione del Cinema italiano degli anni Cinquanta da un contatto immediato e diretto con le problematiche sociali contemporanee ad un legame con la realtà mediato dalla letteratura e dal recupero di pagine di Storia del passato prossimo.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                           a) L’avvento del Fascismo in Italia

Italiano                        a) Vasco Pratolini

                                     b) Confronto tra il film e il romanzo omonimo