La Caduta dell’impero romano

TITOLO ORIGINALE

The Fall of the Roman Empire

REGIA

Anthony Mann

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Philip Jordan, Basilio Franchina, Ben Barman

FOTOGRAFIA

Robert Krasker (colori)

MUSICA

Dimitri Tiomkin

MONTAGGIO

Magdalena Paradell, Robert Lawrence

INTERPRETI

Sophia Loren, Stephen Boyd, Christopher Plummer, Alec Guinness, Mel Ferrer,

PRODUZIONE

Samuel Bronston, Michael Waszynski, Jaime Prades

DURATA

172’

ORIGINE

Spagna, 1964

REPERIBILITA'

Homevideo-Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Età antica

Cinema e storia

 

TRAMA

 L’ufficiale romano Livio salva la vita a Commodo, figlio di Marco Aurelio e futuro imperatore. Quando Commodo assume il potere per la morte del Padre, si rivela persona malvagia e corrotta ed esilia Livio. Quest’ultimo però torna a Roma dopo aver sconfitto le popolazioni d’oriente che minacciavano l’impero e sfida Commodo in duello.

  

TRACCIA TEMATICA

 Il titolo del film è chiaramente fuorviante, poiché fa coincidere la caduta dell’impero romano con una fase storica (la fine del II secolo d.C.) in cui la compagine imperiale era ancora salda e le popolazioni aldilà dei confini venivano tenute sotto controllo con relativa facilità.

Si vuole piuttosto sottolineare, più che il tracollo statale e militare (cui allude il titolo), l’emergere ai vertici dell’impero di fenomeni di corruzione morale che preannunciano la crisi futura e preparano l’ineluttabile sfacelo finale. Del resto Marco Aurelio rappresenta l’ultimo grande imperatore del periodo aureo dell’impero, dopo il quale si succedettero sul trono personalità inette e corrotte che diedero inizio alla decadenza vera e propria.  

Più ampia la riflessione sull’influsso corruttore del potere, che spinge le persone alle azioni più infami (nel caso di Commodo addirittura al parricidio) e induce l’eroe positivo del film, Livio, a rifiutare il titolo imperiale che gli è offerto dai soldati.

Una pagina di storia romana rivisitata, come spesso a Hollywood, con la consapevolezza del presente e le categorie politiche e morali dell’oggi e non con l’intento di rispettare la veridicità storica e capire il passato.

 

VALUTAZIONE CRITICA

 La caduta dell’impero romano appartiene a pieno titolo alla fase declinante delle superproduzioni storiche hollywoodiane degli anni Sessanta (tanto che qualcuno ha ironizzato sul titolo riferendolo all’eclisse della stagione d’oro dei kolossal americani), che venivano realizzate lontano dagli USA per abbassare i costi (questo film è stato girato in Spagna, ma molti altri furono girati in Italia dando vita ad una stagione che venne battezzata “Hollywood sul Tevere”).

Alla grande ostentazione di mezzi e attori non corrisponde un esito qualitativo convincente. Si salvano alcune sequenze ad alto tasso di suggestione spettacolare (il funerale di Marco Aurelio in mezzo alla neve e il duello finale tra Livio e Commodo), per il resto il film risulta appesantito da dialoghi improbabili e da un andamento prolisso. 

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

 Storia                                         A) Marco Aurelio e Commodo

                                                    B)  Il principato adottivo e l’apogeo dell’impero romano