Good Night, and Good Luck
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
George Clooney |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
George Clooney, Grant Heslov |
FOTOGRAFIA |
Robert Elswit (bianconero) |
MONTAGGIO |
Stephen Mirrione |
INTERPRETI |
David Strathairn, George Clooney, Grant Heslov, Robert Downey Jr. Jeff Daniels |
PRODUZIONE |
George Clooney, Grant Heslov per Section Eight Ltd., Wip, 2929 Productions, Partecipant Productions, Metropolitan, Redbus Pictures, Tohokashinsha Film Company Ltd. |
DURATA |
90’ |
ORIGINE |
Francia- Giappone- Gran Bretagna- Stati Uniti, 2005 |
REPERIBILITA' |
Homevideo-Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Classe quinta |
PERCORSI |
Guerra fredda, terrore nucleare, maccartismo Novecento/Cinema e Storia |
Il film si basa sulla vera storia del giornalista televisivo Edward R. Murrow che nel 1953 condusse dagli studi del canale CBS una campagna contro l’imperversante maccartismo denunciandone il carattere illegale e antidemocratico.
Il film vuole essere un sentito e commosso omaggio alla memoria del grande conduttore e cronista Edward R. Murrow e più in generale a tutti quei giornalisti che svolgono il loro lavoro al servizio della verità e della libera informazione. C’è di più. Nella società americana esiste la convinzione che il giornalismo sia uno dei fondamentali strumenti di controllo e critica del potere (politico, economico, militare, ecc.), soprattutto qualora quest’ultimo non rispetti le regole della convivenza democratica o, semplicemente, le leggi stesse.
Una concezione nobile e alta del ruolo della stampa e più in generale dell’informazione, che viene efficacemente enunciata già in apertura da Murrow quando si scaglia contro una televisione “..usata per distrarre, illudere, divertire e isolare…” (forse a qualche dirigente della nostre emittenti nazionali saranno fischiate le orecchie) e non , invece, per tutelare i cittadini contro gli abusi e le prepotenze dell’autorità costituita.
Ma più in generale il film di Clooney diventa un’accorata difesa di quei valori di libertà e di democrazia, che con le sue eversive pratiche inquisitoriali, il maccartismo aveva ampiamente compromesso. In ballo non c’è soltanto la condanna di un clima persecutorio che condannò senza prove molti innocenti negli anni Cinquanta, ma la difesa dei principi fondanti lo Stato di diritto così come l’avevano voluto i padri costituenti (e forse si parla del passato per lanciare qualche messaggio agli attuali governanti americani che hanno prodotto Guantanamo e Abu Grahib).
Good Night, and Good Luck non è solo un film d’ascoltare per lasciarsi sedurre dall’efficace eloquenza del protagonista Murrow e dalla perfetta calibratura della sceneggiatura dello stesso regista-attore George Clooney, che riesce a creare una specie di corale polifonia che domina l’ambiente degli studi televisivi comunicandoci quell’atmosfera di lavoro concitato e convulso (ma anche molto appassionato e motivato) che in essi si doveva respirare, ma è anche e soprattutto un film da guardare per il forte potere di suggestione che riesce a creare con il suo stupendo bianconero (scelto non solo per rendere verosimili gli inserimenti di documenti d’epoca, ma anche per rendere omaggio alla televisione delle origini) e la sapiente capacità di trovare sempre l’inquadratura giusta, alternando interni ripieni di personaggi che si muovono in continuazione con primi piani che dominano lo schermo, lente e morbide carrellate con movimenti di macchina più veloci e il tutto in spazi ristretti (quelli appunto degli studi televisivi). Il cuore del film forse non è tanto la sfida che il coraggioso Murrow muove a McCarthy, smascherandone la natura eversiva e corrotta, ma ciò che si muove dietro lo “spettacolo”, questo fermentante e un po’nevrotico universo giornalistico che pur con tutti i suoi limiti e le sue paure lotta per la verità.
Storia a) La Guerra Fredda
b) Il maccartismo e la Caccia alle streghe