Notte prima degli esami
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
Fausto Brizzi |
SOGGETTO |
Giannandrea Pecorelli, Fausto Brizzi, Marco Martini, Massimiliano Brullo |
SCENEGGIATURA |
Fausto Brizzi, Marco Martani, Massimiliano Brullo |
FOTOGRAFIA |
Marcello Montarsi (colore) |
MONTAGGIO |
Luciana Pandolfelli |
INTERPRETI |
Giorgio Faletti, Cristiana Capotondi, Nicolas Vaporidis, Valeria Fabrizi, Ric |
PRODUZIONE |
Fulvia e Federica Lucidano, Giannandrea Pecorelli per Iif Italian International Film/Rai Cinema/Aurora Film |
DURATA |
100’ |
ORIGINE |
Italia, 2006 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Sui banchi di scuola Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Individuo e Società |
Estate 1989. Siamo ormai alla vigilia degli esami di maturità e un gruppo di studenti dell’ultimo anno delle superiori attende , tra paure, ansie, amori e disastri più o meno seri, il fatale appuntamento.
L’esame di maturità è un fondamentale momento di passaggio nella vita di un adolescente, che smette di essere tale per varcare la fatidica soglia della giovinezza avviandosi così verso l’età delle scelte e delle responsabilità. Chi , però, cercasse in Notte prima degli esami una qualsiasi riflessione su questo cruciale passaggio, rimarrebbe deluso. Il film, infatti, non intende andare oltre l’intreccio di tante vicende adolescenziali tenute insieme proprio dall’avvicinarsi della scadenza scolastica, cui si collegano anche percorsi esistenziali di persone adulte e mature che con questi giovani protagonisti sono uniti da rapporti di parentela.
Tra i personaggi spiccano le figure dello studente Luca e del professore Martinelli, che esprimono in un qualche modo il primo un’idea di percorso iniziatico (la delusione d’amore come confronto con il dolore dei sentimenti accompagnato dalla consapevolezza acquisita che l’importante è lottare fortemente per ciò che si vuole) e il secondo l’amarezza dell’adulto che non ha visto realizzarsi i propri ideali giovanili.
Tipico esempio dell’ultima generazione di commedia giovanile, dove si intrecciano le vicende più o meno tragicomiche di adolescenti alle prese con i più consueti problemi dell’età. Il successo che questa formula ha riscosso negli ultimi anni va messa in relazione con la sempre più significativa presenza di un pubblico adolescenzial-giovanile in sale cinematografiche disertate da altre fasce d’età. Si offre, insomma, secondo una ricetta antica, ciò che gli spettatori vogliono e questo, ovviamente, coincide con storie e personaggi che garantiscono il massimo di identificazione e divertimento.
Ne discende una struttura narrativa che frammenta la vicenda in più storie parallele sempre sul punto di incontrarsi, il concentrarsi più sul singolo aneddoto che sulla visione d’insieme con l’effetto-collage di tante sequenze-barzalletta autonome che devono necessariamente chiudersi con una battuta o una trovata inattesa (pensiamo come già l’incontro-scontro iniziale tra Luca e il professor Martinelli assuma questa caratteristica), la mancanza di spessore e approfondimento psicologico dei personaggi, abbozzati secondo il gusto della caricatura, quasi maschere della commedia dell’arte ognuna delle quali segnata da una caratteristica che li contraddistingue in modo definitivo e riduttivo (lo studente timido e romantico, quello sbruffone e pieno di sé, lo sciupafemmine superficiale, il macho dalla testa vuota, il professore burbero ma in fondo buono, la nonna saggia e comprensiva, ecc…), il tono nostalgico per una stagione lontana evocata soltanto attraverso le canzonette e qualche riferimento storico (Venditti e l’imminente caduta del muro di Berlino) e per il resto assolutamente indistinguibile dall’oggi.
Storia Gli eventi dell’anno 1989