Good Bye, Lenin!

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Wolfgang Becker

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Bernd Lichtenberg

FOTOGRAFIA

Martin Kukuka (colore)

MUSICA

Yann Tiersen

MONTAGGIO

Peter R. Adam

INTERPRETI

Daniel Bruhl, Katrin Sass, Maria Simon, Chulpan Khamatova

PRODUZIONE

Stefan Arndt per X-Filme Creative Pool.

DURATA

120’

ORIGINE

Germania, 2003

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Comunismo, Stalinismo, Socialismo reale

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

 Berlino est, 1989. Il crollo del muro è imminente e con esso la fine del regime comunista nella DDR. Il giovane Alex partecipa ad una manifestazione antiregime e la madre, dirigente del partito e convinta comunista , vedendolo è colta da infarto. Si risveglia dal coma  a muro crollato e Germania riunificata, ma Alex , per risparmiarle una delusione che potrebbe esserle fatale  si prodiga in ogni modo per nasconderle la verità e farle credere che la vita nella sua adorata DDR continua come sempre.

 

TRACCIA TEMATICA

 Good Bye, Lenin! È soprattutto un pretesto, sottoforma di divertente commedia, per rievocare la vita quotidiana nella Germania dell’Est  prima del crollo del muro. Questo avviene sia attraverso documenti d’epoca e ricordi personale del protagonista, sia attraverso la ricostruzione che Alex appresta per la madre, cosa quest’ultima resa sempre più difficile dall’irrompere del consumismo occidentale nell’austero stile di vita dell’ex-Germania comunista (significativa in proposito la sequenza della madre di Alex che si trova a passeggiare nelle strade di una Berlino che stenta a riconoscere).

Non c’è nostalgia nel modo con cui il film ci propone una realtà , quella del socialismo reale in una delle sue versioni più chiuse e autoritarie, ma il tentativo di guardare con affetto e comprensione alla sincera adesione ideale di chi credeva di vivere in una società perfetta o quasi (la madre di Alex).

 

VALUTAZIONE CRITICA

 Good Bye Lenin! si muove con indubbia abilità sul terreno della commedia, riproponendo la più classica delle situazioni di questo glorioso genere cinematografico: il mascheramento, sempre sul punto di essere svelato, della realtà per ingannare il prossimo (anche se in questo caso la finzione è a fin di bene). Il registro è leggero e gradevole, i dialoghi brillanti e le situazioni divertenti e questo anche se il tema , il crollo dell’illusione di poter costruire un mondo migliore e più umano del capitalismo occidentale, è certamente serio e drammatico.   

Da ciò ne deriva un sottofondo, un po’ crepuscolare, di malinconia e  amarezza che contribuisce ad insaporire ulteriormente la tonalità prevalentemente brillante del film.

La vicenda narrata è ovviamente immaginaria, ma  come spesso accade al cinema la fantasia e la finzione riescono a cogliere spezzoni di verità umana e morale meglio di tante ricostruzioni storiche o docufiction.

 

 RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

 Storia                                                      A) I paesi comunisti dell’Est europeo

                                                                 B) Il socialismo reale nella Germania est 

                                                                 C) Il crollo del comunismo in Europa