La giusta distanza

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Carlo Mazzacurati

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Carlo Mazzacurati, Doriana Leondeff, Marco Pettenello, Claudio Piersanti

FOTOGRAFIA

Luca Bigazzi (colori)

MONTAGGIO

Paolo Cottignola

MUSICA

Tin Hat

INTERPRETI

Giovanni Capovilla, Valentina Lodovini, Ahmed Hefiane, Giuseppe Battiston, Fabrizio Bentivoglio

PRODUZIONE

Domenico Procacci per Fandango/Rai Cinema

DURATA

106’

ORIGINE

Italia, 2007

REPERIBILITA'

Homevideo-Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

I vicini di casa

Problemi dell’immigrazione e del multietnicismo/

Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica

 

TRAMA

 In un paesino della provincia di Rovigo arriva la nuova maestra Mara. Giovane e carina attira su di sé l’attenzione di molti, tra i quali il meccanico tunisino Hassan e il diciottenne Giovanni, che vorrebbe fare il giornalista. Hassan intreccia una relazione con Mara e quando questa viene trovata uccisa,  è incarcerato come colpevole. Sarà Giovanni a far luce sulla vicenda e a scoprire il vero assassino.

 

TRACCIA TEMATICA

Il primo tema del film è l’intrusione di un’entità aliena in un contesto di persistente immobilità mentale e culturale (la provincia veneta come luogo di consolidata conservazione e di solido tradizionalismo). La giovane Mara, con la sua bellezza e freschezza, destabilizza l’elemento maschile del paese. Non a caso sarà Hassan, l’altro soggetto estraneo alla comunità, a conquistarla.

Il secondo tema è quello della xenofobia (assai radicata nei territori del nordest) che individua erroneamente in Hassan il colpevole, il capro espiatorio da consegnare ai mass-media.

Il terzo tema è il giornalismo, imperniato sul confronto tra lo scafato caporedattore Bencivenga, che consiglia al giovane giornalista agli esordi di adottare il metodo della “giusta distanza “ e cioè di assumere un atteggiamento di obbiettivo distacco dalla materia trattata senza lasciarsi coinvolgere emotivamente, e Giovanni, che proprio perché  pienamente coinvolto, riesce alla fine a scoprire la verità. Forse il buon giornalista è quello che la distanza l’ accorcia il più possibile cercando di penetrare nella dimensione più nascosta delle persone e degli eventi.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Mazzacurati riesce a valorizzare al massimo le potenzialità ambientali del contesto territoriale in cui il film è collocato. Con un felice senso del paesaggio il regista ci consegna scenari di grande pregnanza (molto bella la sequenza aerea d’apertura che abbraccia fiume e campagna, quasi ad evocare suggestioni paesaggistiche da bacino del Mississipi, con tanto di riferimento al cinema ed alla letteratura antirazzisti del sud degli Stati Uniti) o di inquietante premonizione (pensiamo alla fitta nebbia del delta del Po). A queste enigmatiche e suggestive atmosfere si aggiunge il paesaggio umano, non propriamente edificante, ben delineato nelle sue ristrettezze morali e umane da attori di grande bravura che danno spessore ed efficacia ai personaggi che interpretano  come Battiston (il ributtante libidinoso) e Bentivoglio (il giornalista che consiglia Giovanni).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

 Geografia                                         Il territorio del delta del Po