Arrivederci ragazzi

TITOLO ORIGINALE Au revoir les enfants
REGIA Louis Malle
SOGGETTO E SCENAGGIATURA Louis Malle
FOTOGRAFIA Renato Berta (colori)
MONTAGGIO Emanuelle Castro
MUSICA Schubert, Saint-Saens, Ami Flammer
INTERPRETI Gaspard Mannesse, Raphael Fejto
PRODUZIONE Nouvelles Editions de Films/Marin Karmitz-MK2 Productions/Stella Film/ NEF con la partecipazione di Raiuno
DURATA 103'
ORIGINE Francia/Germania Occidentale, 1987
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Biennio-Triennio
PERCORSI

Amici per la pelle

Momenti di Gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

Il valore della diversità

Incontro con l'altro/Diversità/Uomo e Società

Olocausto

Antisemitismo/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società

 

TRAMA

Francia, 1944. Julien, un dodicenne appartenente alla buona borghesia francese, frequenta insieme al fratello il collegio del Bambin Gesù vicino a Parigi. Siamo in piena seconda guerra mondiale, ma il convento che lo ospita sembra essere relativamente protetto dai pericoli del conflitto. Un giorno arriva  Jean Bonnet, un ragazzo riservato e portato per lo studio, nei confronti del quale il priore ha un atteggiamento protettivo. In realtà il suo vero nome è Kippelstein ed è ebreo. Julien è attratto dal nuovo compagno e tra i due s'instaura un'amicizia sempre più profonda, finchè, a causa di una spiata del garzone del collegio, i tedeschi vi irrompono ed arrestano Jean, due suoi amici ebrei e il priore che ha cercato di nasconderli. Sapremo alla fine che moriranno tutti nei lager.

 

TRACCIA TEMATICA

La voce fuori campo del protagonista ormai adulto ci informa in chiusura con poche parole sul tragico epilogo della vicenda: a distanza di anni la scomparsa così traumatica dell'amico e del priore assume il significato di una dolorosa perdita dell'innocenza.

Il collegio diventa lo spazio protetto dell'adolescenza su cui incombe minacciosa la realtà del mondo degli adulti: basta allontanarsi un po' e ci si imbatte nei tedeschi oppure passare la domenica in paese per assistere ad un'inquietante manifestazione di antisemitismo da parte dei collaborazionisti francesi.

L'amicizia tra Julien e Jean appare preziosa perché è il risultato di un lento e circospetto processo di avvicinamento suggellato dalla stima reciproca e cementato da passioni comuni.

Il garzone sciancato che denuncia i ragazzi ebrei diventa il simbolo di un atteggiamento assai diffuso e da alcuni studiosi evidenziato come importante nel determinare il consenso nei confronti di regimi autoritari: la frustrazione e il senso di inferiorità trovano illusoria compensazione nello schierarsi dalla parte del più forte contro le minoranze oppresse.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Ispirato ad un episodio autobiografico, Arrivederci ragazzi lo rievoca con tono sommesso e commosso e con un andamento piano e sobrio lontano da quella ricerca linguistica che caratterizza i film d'esordio di Malle, quasi che la ferita non rimarginata del ricordo imponga uno sforzo di autocontrollo stilistico.

I momenti migliori del film sono quelli legati all' innestarsi della dimensione dell'immaginario fantastico tipico dell'adolescenza sull'ordinaria quotidianità della vita del collegio: è il caso della caccia al tesoro nel bosco e della lettura notturna delle Mille e una notte.

La fotografia propende per tonalità cromatiche piuttosto scure e fredde, adatte ad esprimere il senso di oppressione invernale che si coniuga con la cupa atmosfera della Francia occupata.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia    A) La persecuzione antisemita nell'Europa degli anni trenta e quaranta. B) La Francia occupata dai Nazisti (1940-1944).