Clockers

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Spike Lee
SOGGETTO Dal romanzo omonimo di Richard Price
SCENEGGIATURA Richard Price, Spike Lee
FOTOGRAFIA Malk Hassan Sayeed (colori)
MUSICA Terence Blanchard
MONTAGGIO Sam Pollard
INTERPRETI Harvey Keitel, John Turturro, Delroy Lindo, Mekhi Phifer, Isaiah Washington
PRODUZIONE Martin Scorsese, Spike Lee e Jon Kilik per 40 Acres and A Mule Filmworks
DURATA 128'
ORIGINE USA, 1995
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Triennio
PERCORSI

Schermo tossico/Gioventù violenta

Il disagio/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Strike è un clocker, cioè uno spacciatore di crack al servizio di Rodney, che controlla lo smercio di droga nel quartiere e considera Strike come un figlio adottivo. Quando Rodney gli ordina di ammazzare un suo uomo, Strike accetta, ma nel momento decisivo non ha il coraggio di sparare e si rivolge al fratello Victor, che lavora duramente per mantenere la famiglia. Sarà lui a compiere l'esecuzione e a costituirsi. Il poliziotto Rocco non crede però alla sua versione, sospettando che voglia proteggere il fratello Strike, e inizia ad incalzare quest'ultimo quotidianamente perché confessi. Rodney è sempre più preoccupato che Strike possa fare il suo nome e lo minaccia pesantemente. Alla fine Rocco viene a sapere come sono andate veramente le cose ed aiuta Strike a scappare dal ghetto e dalla vendetta di Rodney.

 

TRACCIA TEMATICA

Già i titoli di testa, con il loro macabro susseguirsi di vere immagini di corpi di neri assassinati e insanguinati, ci introducono nel destino di violenza e di morte che sovrasta il quartiere nero di New York. Brooklyn è come sempre dipinto da Lee come un inferno, un luogo di perdizione all'interno del quale è impossibile sfuggire all'emarginazione e alla devianza.

Sugli interni prevalgono gli esterni (spazi destinati alla precarietà e incertezza), a cominciare dal parco dove si ritrovano i giovani spacciatori e in cui passa gran parte del suo tempo Strike, che cerca di mascherare con atteggiamenti da duro (con i quali esercita una certa attrazione sul bambino Tyrone) il suo infantilismo (beve continuamente cioccolata e gioca con i trenini). Egli è la vittima innocente e sacrificale di un mondo spietato, su cui Rodney esercita un perverso potere, supplendo alla mancanza di riferimenti paterni del ragazzo. Incaricandolo di un assassinio vuole legarlo definitivamente a sé con un patto di sangue.

La confessione al commissariato e il pestaggio da parte del poliziotto André per aver traviato il piccolo Tyrone assumono per Strike una specie di significato purificatorio (l'espettorazione di sangue simboleggia questa liberazione da un'intossicazione che lo possedeva nel profondo) e rendono possibile l'espiazione dell'esilio.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Spike Lee aggiunge un altro tassello alla sua esplorazione dell'universo del ghetto nero di Brooklyn, confermandosi come il più grande cantore vivente del malessere della gente di colore nell'America contemporanea. Il suo è un Cinema di sofferta e appassionata tensione morale e di aspro realismo, che si rivolge innanzitutto agli Afroamericani perché riflettano sulla propria condizione e sulle abitudini mentali e gli atteggiamenti psicologici che spesso sono alla base di una drammatica deriva di criminalità e di degrado.

I conflitti che dividono le persone e la nevrosi che affiora palpabile dai loro comportamenti trovano piena espressione nelle immagini mai banali (pensiamo ai rapidi movimenti di macchina e di montaggio che adeguano lo stile al convulso incalzare degli eventi e agli intensi primi piani che cercano di comunicare attraverso l'espressione di un volto il dramma intimo dei personaggi) e nei dialoghi intrisi di violenza verbale e di aggressività.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Scienze     Il crack: caratteristiche ed effetti.

Geografia      Brooklyn: un quartiere mutietnico.