Il mio piede sinistro

TITOLO ORIGINALE My Left Foot
REGIA Jim Sheridan
SOGGETTO Dal romanzo di Christy Brown
SCENEGGIATURA Shane Connaughton
FOTOGRAFIA Jack Conroy (colori)
MUSICA Elmer Bernstein
MONTAGGIO J. Patrick Duffner
INTERPRETI Daniel Day-Lewis, Ray McAnally, Brenda Fricker
PRODUZIONE Noel Pearson per Ferndale Films/Granada Television International in associazione con Radio Telefis Eireann
DURATA 103'
ORIGINE Gran Bretagna, 1989
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Biennio-Triennio
PERCORSI

Il corpo negato

Handicap/Diversità/Uomo e Società

 

TRAMA

Christy Brown, tredicesimo figlio di una famiglia operaia di Dublino, è paraplegico dalla nascita e solo il suo piede sinistro è libero dalla paralisi che attanaglia il resto del suo corpo. Passa buona parte del suo tempo in strada con i ragazzi del quartiere a giocare a pallone, ma si addestra anche a dipingere e scrivere con il suo piede sinistro. L'incontro con una dottoressa che si interessa del suo caso, se da una parte gli provoca acuti turbamenti sentimentali, dall'altra lo aiuta a prendere sempre più coscienza delle proprie possibilità. Alla fine lo troviamo pittore e scrittore affermato (Il film è tratto dalla sua autobiografia) e marito felice della sua infermiera.

 

TRACCIA TEMATICA

Christy, nonostante il grave handicap, è pienamente accettato dai ragazzi del quartiere, che lo trattano come se fosse uno di loro, scherzi e iniziazione ai misteri del sesso compresi. Semmai i problemi nascono quando Christy esce da questo contesto, a suo modo protettivo, per essere sbalzato in un ambiente molto diverso, nel quale stenta a riconoscersi e ad inserirsi, anche perché viene considerato come un fenomeno da guardare con un atteggiamento tra la meraviglia e la compassione.

Christy, a differenza di tanti suoi predecessori cinematografici, non è un simpatico, ma esprime tutta la nevrosi e l'intrattabilità di chi, mentalmente lucido, si trova a subire una tremenda menomazione fisica. Il suo talento artistico evidentemente non è sufficiente a colmare quello che è un naturale bisogno di amare e essere amato ed è quindi normale che il suo equilibrio affettivo e la sua maturazione umana possano giovarsi dall'unione con una donna.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Punto di forza del film sono innanzitutto la grande interpretazione di Daniel Day-Lewis, che sa aderire con grande efficacia al personaggio di Christy (meritatissimo l'Oscar guadagnato), e inoltre la capacità dell'esordiente Sheridan di mantenere il registro dominante su un binario di giusto equilibrio tra un misurato pietismo, lontano da quegli eccessi sempre incombenti quando si affronta questo tipo di tematiche, e un tono da commedia, che sa evitare il miracolismo di facili guarigioni e l'accattivante simpatia forzata del portatore di handicap (all'americana, per intenderci).

Un prodotto insomma non eccelso, se vogliamo un po' manierato, privo di grandi idee e sussulti di regia, ma nel complesso piacevole e dignitoso e soprattutto rispettoso del profondo dramma umano di cui tratta.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Scienze    La paraplegia: caratteristiche e possibili terapie riabilitative.

Lingua inglese   Confronto fra il film e il libro omonimo di Christy Brown.