TITOLO ORIGINALE |
Muriels Wedding |
REGIA |
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SCENEGGIATURA |
Paul J. Hogan, Jocelyn Moorhouse |
FOTOGRAFIA |
Martin McGrath (colori) |
MUSICA |
Peter Best |
MONTAGGIO |
Jill Bilcock |
INTERPRETI |
Toni Collette, Bill Hunter, Rachel Griffith |
PRODUZIONE |
Linda House, Jocelyn Moorhouse per CiBy 2000 in associazione con Australian Film Corporation A House e Moorhouse Films Productions |
DURATA |
105 |
ORIGINE |
Australia, 1994 |
REPERIBILITA |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Letà acerba Il disagio/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società Linea dombra Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società Sorellanza La condizione femminile/Uomo e società |
TRAMA
Muriel è una ragazza con una difficile situazione familiare: il padre è un politico truffaldino che intasca tangenti e tradisce una moglie psicolabile, i quattro fratelli sono ritardati. Ella stessa, brutta, grassa e goffa, accusa seri problemi psicologici, continuamente derisa e umiliata dalle coetanee più belle che si vergognano ad accompagnarsi con lei. Bloccata comè in uno stadio di eterna adolescenza, Muriel vive coltivando il sogno del matrimonio e questo sembra finalmente concretizzarsi, quando accetta di sposare un aitante nuotatore sudafricano che limpalma per acquisire la cittadinanza australiana. Il suicidio della madre determina in lei un salutare trauma, facendola maturare sul piano umano e sentimentale e portandola a lasciare un marito tanto desiderato per andare a vivere con unamica handicappata che ha molto bisogno del suo aiuto.
TRACCIA TEMATICA
Da sempre una delle più diffuse aspirazioni femminili è il matrimonio, visto come auspicato coronamento di unesistenza che solo in esso trova una sua piena autenticità e realizzazione (la stessa religione cattolica, oltre che un ancor solido senso comune, esprime questa posizione). Il fatto che sino a non molto tempo fa il termine zitella fosse usato con intonazione fra il derisorio e dispregiativo deve pur significare qualcosa.
Per Muriel il matrimonio è qualcosa di più: cioè la sanzione della propria normalità, dellavvenuto inserimento nel mondo dei grandi, del superamento di un complesso dinferiorità nutrito da anni di insulti e mortificazioni. Muriel non si ama, si disistima profondamente e per questo arriva allassurdo di sposarsi, non per amore, ma per acquisire una legittimazione sociale (quel che conta per lei, infatti, è soprattutto la cerimonia, la solennità del rito, nel quale può esibire finalmente un abito bianco verso cui nutre un trasporto a dir poco feticista).
La constatazione di essere simile, in questa sua ricerca di approvazione, al padre arido e vanesio e il rimorso per aver abbandonato la madre fragile e indifesa, determina una presa di coscienza della vacuità del suo investimento matrimoniale e una maturazione che la porta ad accettare pienamente se stessa: torna a essere Muriel e non Mariel, unentità artificiosa su cui aveva proiettato il desiderio di unidentità alternativa.
VALUTAZIONE CRITICA Il registro con cui Hogan ci propone il mondo di Muriel è prevalentemente quello grottesco, dove la caricatura e la deformazione prendono il sopravvento sul resto (a cominciare dalla verosimiglianza psicologica e sociologica dei personaggi). Il riferimento più immediato sembra essere quello del comico, più che della commedia, o se vogliamo, per uscire da un ambito cinematografico, quello dei cartoon. Il padre, i fratelli, le sorelle e le amiche antipatiche di Muriel sono decisamente filtrate attraverso questo gusto delleccesso caricaturale, a suggerire lidea che i veri mostri siano loro.A questa chiave di humour, se non proprio nero, perlomeno amaro, se ne accosta unaltra di intonazione più seria e drammatica, legata alla tragedia della madre ed alla malattia dellamica Rhonda.
Hogan riesce a padroneggiare con intelligenza e misura questa molteplicità e variabilità di registri, trovando sempre il ritmo e il dosaggio giusto, regalandoci un film che sa essere nel contempo divertente e commovente, tenero ed ironico.