Szabò Istvan

Ungheria (1938)

Si diploma nel 1961 all’Accademia del Cinema di Budapest. Esordisce nel 1964 con L’età delle illusioni, opera molto originale e inventiva, che ottiene lusinghiere accoglienze dalla critica ed anche un premio al Festival di Locarno Nel 1966 vince il primo premio al festival di Mosca con Il padre, che l’impone come uno dei maggiori cineasti dell’est europeo. Con Via dei pompieri 25, che vince il gran premio al Festival di Locarno nel 1973, conferma la sua tendenza verso un linguaggio antirealista, orientato alla ricerca intimista e alla scomposizione temporale. La consacrazione internazionale avviene nel 1981 con Mephisto, che ottiene l’Oscar come miglior film straniero. In esso Szabò tratta il tema del rapporto fra arte e potere, che riprende anche nel recente A torto o a ragione (2001), dove ancora una volta il potere con cui si compromette l’artista è quello nazista. L’ultima produzione del regista, a cominciare da Le tentazioni di Venere (1991), sembra risentire di un abbandono delle coraggiose invenzioni espressive degli anni della gioventù e manifestare un sostanziale adattamento, senza infamia e senza lode, ad un modello di Cinema più tradizionale e accessibile al vasto pubblico.

 

L’età delle illusioni 1964

Il padre 1966

Via dei pompieri 25 1974

Fiducia 1979

Mephisto 1981

Il colonnello Redl 1985

La notte dei maghi 1989

Le tentazioni di Venere 1991

Dolce Emma, cara Bobe 1991

A torto o a ragione 2001

La diva Julia 2005