Surrealismo

Movimento artistico d'avanguardia, d'origine prevalentemente francese, che si colloca cronologicamente all'inizio del secolo e che in campo cinematografico si manifesta negli anni venti. Esso si inserisce nel più vasto contesto di critica ed eversione delle forme tradizionali di espressione artistica che caratterizza la modernità e l'avvento della società industriale.

Assunto cardine del surrealismo è che la civiltà borghese (cioè l'insieme di valori, concezioni, stili di vita, rapporti di potere che la classe borghese vincitrice delle rivoluzioni liberali dell'Ottocento aveva imposto alla società) sia alienante e repressiva, condannando l'uomo all'infelicità. In particolare il grigio conformismo borghese soffoca quell'insieme di pulsioni vitali e primitive che si nascondono nell'inconscio, non più visto quindi dai surrealisti, come per Freud, come un fardello che condiziona in negativo la nostra esistenza e su cui bisogna stendere la luce della coscienza, ma come una ricchezza e un tesoro da liberare e valorizzare. Nel subconscio si nasconde la chiave di una verità, che solo la creatività artistica può dischiudere. E' il massimo di soggettività, in contrapposizione con l'illusoria oggettività del mondo percepito e della scienza che cerca di spiegarlo, ciò che il surrealismo, tarda filiazione del decadentismo, ricerca.

Se è vero che il sogno è l'esperienza umana che maggiormente ci mette in diretto contatto con l'inconscio, il Cinema è, con ogni evidenza, la forma espressiva che per le sue caratteristiche più si avvicina all'attività onirica. Si tratta ovviamente di modellare il più possibile il linguaggio cinematografico sulle modalità di manifestarsi del sogno, sui suoi assurdi e inesplicabili accostamenti, sulla sua illogicità e enigmatica ambiguità: cosa non difficile visto che il Cinema è già, anche nella sua forma più tradizionale, sogno ad occhi aperti, fondamentalmente non realista, per la manipolazione temporale e spaziale che la sua natura gli permette.

Il Cinema surrealista, così come si esprime negli anni dal '24 al '30 (suo periodo d'oro), rinuncia ad ogni linearità e consequenzialità narrativa, per farsi pura successione acronologica e libera di immagini e situazioni, partendo da un programmatico e rigoroso rifiuto della pretesa riproduttiva della realtà com'è, rivendicata dal cinema alla sua nascita. La finalità è quella di pervenire, una volta distrutte le convenzioni rappresentative che imprigionano e impoveriscono la nostra comunicazione, non alla realtà, sempre ingannevole e illusoria, ma ad una surrealtà, cioè una super-realtà, un vera realtà.

Tra i titoli più significativi del movimento surrealista ricordiamo: Entr'acte di R. Clair, 1924, La coquille et le clergyman di G. Dulac, 1926, Le sang d'un poète di Jean Cocteau, 1930, Un chien Andalou, 1929, e L'age d'or, 1930, entrambi di L. Bunuel.

Come tutti i movimenti d'avanguardia, anche il surrealismo, non ebbe un grande seguito di pubblico, essendo inconciliabile con le regole del Cinema commerciale di consumo e questo spiega in parte la brevità della sua stagione. Ciò non toglie che a livello di linguaggio comune si usi spesso l'espressione surrealista, o simile, per indicare non tanto un film ascrivibile a questa corrente, quanto una o più sequenze, o anche un'intera pellicola, caratterizzate da accadimenti di scarsa verosimiglianza o irreali, o semplicemente immersi in un'atmosfera misteriosa od onirica (pensiamo ad alcuni momenti del Cinema di F. Fellini, P. Greenway, D. Lynch, K. Russell, J. Jarmusch).