Bolle di sapone

TITOLO ORIGINALE

Soapdish

REGIA

Michael Hoffman

SOGGETTO

Robert Harling

SCENEGGIATURA

Robert Harling, Andrei Bergman

FOTOGRAFIA

Ueli Steiger (colori)

MUSICA

Alan Silvestri

MONTAGGIO

Garth Craven

INTERPRETI

Sally Field, Kevin Kline, Robert Downey jr., Whoopi Goldberg, Elisabeth Sue

PRODUZIONE

Aaron Spelling e Alan Greisman per Paramount Pictures

DURATA

100’

ORIGINE

USA, 1991

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Soap-Opera

Televisione/Mass-Media/Uomo e Società

 

TRAMA

Celeste Talberg, soprannominata La fidanzata d’America, è la premiata e idolatrata diva della soap-opera Anche il sole tramonta. Nonostante il successo non è una donna felice, soprattutto dopo che il suo uomo l’ha abbandonata. Per giunta nell’ambiente di lavoro deve vedersela con l’aperta ostilità di Montana, una perfida maggiorata fisica che vorrebbe sostituirla nel ruolo di protagonista. E’ a causa di una congiura di quest’ultima che torna, dopo venti anni, sul set della soap-opera Jeffrey Anderson, excompagno di Celeste, da questa fatto licenziare. Con l’arrivo di Jeffrey la situazione si complica e le vicende personali degli attori si mescolano con il copione della sceneggiatura della telenovela.

 

TRACCIA TEMATICA

Bolle di sapone vuole essere una satira farsesca e grottesca della soap-opera, un genere televisivo da sempre seguitissimo dagli americani e che proprio quando uscì il film cominciava a diventare un rilevante fenomeno di massa anche nel nostro paese.

L’intuizione su cui si regge la sceneggiatura è quella di far interagire la trama studiata a tavolino della soap-opera con gli intrighi e le vicende reali che si svolgono dietro le quinte e che risultano assai più appassionanti e coinvolgenti della finzione televisiva, esasperate come sono in direzione di una parodistica imitazione degli intrecci delle soap-opere stesse (e dello stesso linguaggio, a giudicare dalla frequenza con cui i personaggi citano frasi stereotipate tratte dai testi che recitano).

La vita dei protagonisti della storia televisiva, insomma, ha ben poco da invidiare alle turgide trovate melodrammatiche che, immerse in improbabili scenari kitsch, vengono quotidianamente somministrate ai telespettatori.

Ma quel che interessa maggiormente è lo spaccato di umanità nevrotica e psicolabile che popola il set delle soap-opera e più in generale il mondo dello spettacolo. Dalla protagonista Celeste, afflitta dalla paura di invecchiare e bisognosa di rassicuranti bagni di folla, al cialtronesco e narcisista Jeffrey, attore fallito e dongiovanni da strapazzo, dall’ansia del direttore della tv, ossessionato dall’audience, alla perfidia di Montana, incapace di uscire dal cliché della malvagia che la soap-opera le ha stampato addosso.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Sarebbe sbagliato intravedere qualsiasi intento realista in Bolle di sapone, che rivolge uno sguardo critico nei confronti della soap-opera con i modi da commedia farsesca che ci richiama alla tradizione del Vaudeville, genere teatrale di fine Ottocento imperniato su un intreccio fittissimo, con un rapido accavallarsi di personaggi e situazioni con effetti comici, ma capace di riprendere manie e tic della società del tempo.

Il film ribalta verso approdi divertenti la stessa logica narrativa che nelle soap-opere è funzionale ad esiti drammatici e questo tramite il meccanismo dell’accelerazione del ritmo e dell’eccesso. L’accumulo di colpi di scena in un lasso brevissimo di tempo e la natura stessa di questi colpi di scena (un insieme vorticoso di rivelazioni ed equivoci, da fornire materiale a 100 soap-opere) sono tali da destituire di credibilità gli eventi cui assistiamo e dall’evidenziare l’intento ironico che sorregge tutta l’operazione. Bolle di sapone, insomma, ridicolizza la soap-opera dall’interno, utilizzando gli stessi strumenti che questo popolare genere televisivo mette in atto.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Italiano    Il genere televisivo della soap-opera o telenovela.

Lingua straniera: francese     Il teatro del Vaudeville.