Come te nessuno mai
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
|
SOGGETTO |
Marco Valerio Fusco |
SCENEGGIATURA |
Gabriele Muccino, Silvio Muccino |
FOTOGRAFIA |
Arnaldo Catinari (colori) |
MUSICA |
Paolo Buonvino |
MONTAGGIO |
Claudio Di Mauro |
INTERPRETI |
Silvio Muccino, Giulia Steigerwalt, Anna Galiena, Luca De Filippo |
PRODUZIONE |
Domenico Procacci per Fandango/Mikado/RaiCinema |
DURATA |
88' |
ORIGINE |
Italia, 1999 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Primi amori Amore/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società Sui banchi di scuola Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società |
TRAMA
Silvio è un sedicenne liceale romano che, come quasi tutti i suoi coetanei, pensa soprattutto alle ragazze. L'occupazione della scuola, però, incalza e Silvio, nonostante l'opposizione dei genitori, non vuole rinunciare a questo appuntamento. Quando gli studenti irrompono nell'istituto e ne prendono possesso, c'è anche lui. Il giorno successivo i problemi relativi alla gestione politica dell'occupazione si intrecciano con quelli di cuore degli occupanti e Silvio viene coinvolto in un fugace flirt con Valentina, la ragazza di un suo compagno. Quando, alla fine, la polizia pone fine all'occupazione, una sua compagna di classe, Claudia, gli confessa il suo amore.
TRACCIA TEMATICA
Il film instaura un evidente legame fra l'occupazione della scuola e la prima esperienza sessuale. Iniziazione politica ed educazione sentimentale sembrano procedere di pari passo, se non fosse che la prima finisce per essere propedeutica alla seconda, una specie di apprendistato per dimostrare a sé e agli altri di essere maturi per l'esordio sessuale. Per i giovani d'oggi, insomma, l'amore è più importante della politica, anche se per molti questa rimane un passaggio ineludibile.
Altro tema è quello del conflitto generazionale che oppone a Silvio genitori exsessantottini invecchiati male, che si ritrovano a fare i conti con il loro perbenismo piccolo-borghese, esibendo probabilmente gli stessi argomenti che trent'anni prima si sentivano propinare dai loro papà. A ruoli invertiti, sembra bonariamente considerare il film, la storia finisce sempre per ripetersi.
VALUTAZIONE CRITICA
Muccino collega con l'incipit gli accadimenti del film al sessantotto (visto come evento-mito originario, dopo il quale nulla è più stato come prima), ripercorrendo da lì (attraverso documenti visivi e sonori autentici) trent'anni di storia italiana. È certamente un'invenzione suggestiva, che congiunge idealmente il presente al passato e cerca di colmare il vuoto di memoria che spesso sembra affliggere giovani e meno giovani. Originale anche l'uso dell'interpellazione per illustrare la tipologia antropologica dei giovani d'oggi ed accurato il lavoro condotto attorno al linguaggio (per il quale il regista si è avvalso per la sceneggiatura della collaborazione del fratello, attore-protagonista) che aderisce con credibilità alla gergalità della contemporanea gioventù metropolitana. Di notevole impatto, inoltre, per il ritmo serrato e incalzante (da film americano) la sequenza dell'occupazione.
Ma il merito principale di Muccino va individuato nell' aver gestito con leggero ed ironico tono da commedia e con una sapiente delineazione dei personaggi una vicenda che poteva prestarsi a facili moralismi e schematismi.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) Le lotte studentesche degli anni sessanta e settanta.
B) Il movimento degli studenti degli anni novanta.