Music Box-Prova d'accusa
TITOLO ORIGINALE |
Music Box |
REGIA |
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SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Joe Eszterhas |
FOTOGRAFIA |
Patrick Blosser (colori) |
MUSICA |
Philippe Sarde |
MONTAGGIO |
Joele Van Effenterre |
INTERPRETI |
Jessica Lange, Armin Mueller-Stahl, Frederic Forrest |
PRODUZIONE |
Tri-Star Pict./Carolco Pict./Irwin Winker Prod. |
DURATA |
123' |
ORIGINE |
USA, 1989 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Dopo l'Olocausto Antisemitismo/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società |
TRAMA
Ann Talbot è un'affermata avvocatessa di New York. Suo padre, un profugo ungherese che vive negli USA dalla fine della seconda guerra mondiale, viene accusato di aver commesso orrendi crimini contro gli ebrei all'epoca dell'occupazione tedesca del suo paese. Ann, convinta dell'innocenza del padre, persona mite e che ha dedicato la vita alla famiglia, prende le sue difese al processo, riuscendo a smontare le prove dell'accusa e a farlo assolvere. Un inaspettato colpo di scena fornirà, però, ad Ann la certezza della sua colpevolezza.
TRACCIA TEMATICA
A proposito del suo film ha detto il regista Costa-Gavras: "E' un film sulla memoria e per la memoria. La memoria è una facoltà preziosissima e fragilissima. Ha bisogno di essere coltivata affinché non si affievolisca l'indignazione per l'ingiustizia e per i grandi drammi della storia".
Music Box è anche un film sulla capacità di rimozione del passato portata all'estremo limite della schizofrenia dalla figura del padre di Ann, aguzzino sanguinario in gioventù ed affettuoso e inappuntabile capofamiglia negli anni seguenti. Vale forse ricorrere alla formula della cosiddetta banalità del male, per cui la mostruosità non si incarna necessariamente in persone straordinarie e fuori dal comune, ma spesso convive con comportamenti di quotidiana e rassicurante normalità.
Sullo sfondo il richiamo al contesto storico della guerra fredda dell'immediato dopoguerra, quando i servizi segreti statunitensi non si fecero scrupolo di utilizzare per i loro fini numerosi nazisti coinvolti nello sterminio degli ebrei.
VALUTAZIONE CRITICA
Il Cinema politico-civile di Gavras offre il meglio di sé quando la componente ideale e morale e quella spettacolare legata ai solidi meccanismi narrativi dei generi classici riescono a trovare il giusto equilibrio. E' il caso di Music Box, dove le intenzioni critico-polemiche (espresse per altro in un tono misurato lontano da ogni enfasi) si intrecciano con le modalità del giudiziario, del giallo e del dramma familiare in modo da creare un insieme piuttosto unitario e compatto, in grado di catturare lo spettatore e coinvolgerlo. Questa compromissione con le esigenze commerciali dell'industria cinematografica (che da alcuni è stata rimproverata al regista) risulta per Gavras essenziale per raggiungere il grande pubblico e dare, quindi, il massimo di estensione al suo intento di denuncia.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) L'antisemitismo nella storia d'Europa.
B) Lo sterminio degli ebrei nel Terzo Reich.
C) La seconda guerra mondiale.
D) Il regime collaborazionista ungherese durante la seconda guerra mondiale.
E) La guerra fredda e i criminali di guerra nazisti.
F) Il regime comunista ungherese.