Paradise Road
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
|
SOGGETTO |
David Giles, Martin Meader |
SCENEGGIATURA |
Bruce Beresford |
FOTOGRAFIA |
Peter James (colori) |
MUSICA |
Ross Edward |
MONTAGGIO |
Tim Wellburn |
INTERPRETI |
Glenn Close, Frances McDormand, Pauline Collins, Cate Blanchett |
PRODUZIONE |
Sue Milliken, Greg Coote per Village Roadshow Pictures |
DURATA |
112' |
ORIGINE |
Australia/USA, 1997 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/CinetecaPacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Donne in guerra La condizione femminile/Uomo e Società |
TRAMA
Seconda guerra mondiale. In seguito all'occupazione della colonia inglese di Singapore da parte dei giapponesi, un gruppo di donne britanniche viene internato in un campo di prigionia in Indonesia. Le condizioni di vita sono dure e le donne sopravvivono a stento in mezzo alla malaria e alla sadica crudeltà dei giapponesi. La costituzione di un coro vocale aiuta molte di loro a resistere con dignità alle sofferenze sino alla fine del conflitto.
TRACCIA TEMATICA
Anche nelle condizioni più umilianti è necessario conservare un barlume di coscienza morale per affermare la dignità umana contro l'abbrutimento. Per le donne del campo il coro assolve a questa funzione di sopravvivenza, oltre a voler simboleggiare il perdurare di un patrimonio culturale (i motivi di musica classica rielaborati vocalmente) anche nella difficile temperie della guerra.
La tenace determinazione delle donne più consapevoli si scontra con la debolezza e la meschinità delle internate più deboli, pronte a cedere ai tanti ricatti cui costringono la fame e la disperazione. Nella tremenda situazione di disagio e privazione del campo il nemico non è più il giapponese oppressore, ma può diventare la vicina di branda o chi, pur condividendo la stessa misera sorte, parla un'altra lingua.
VALUTAZIONE CRITICA
La correttezza del messaggio morale del film non lo salva dal sembrare un'operazione cinematografica dall' esito deludente. Nonostante, infatti, la materia ne offra l'occasione, Paradise Road non riesce a coinvolgere più di tanto lo spettatore, non conferendo alle tante situazioni drammatiche che si succedono la necessaria forza emotiva: dal feroce sadismo dei giapponesi all'eroica forza di carattere delle protagoniste, dalle psicosi delle internate più deboli all'arte dell'arrangiarsi quotidiano, tutto sembra abbondantemente già visto in tanti film assai più belli di questo (pensiamo solo a Kapò e a Schindler's List o a Il ponte sul fiume Kwai).
Ma è soprattutto la struttura complessiva del racconto a risultare debole, frammentata com'è in troppi percorsi personali che stentano ad integrarsi in un quadro compatto ed organico: il film si disperde cioè in tanti aneddoti (di cui il solo exploit canoro del soldato giapponese di fronte alla signora Adrienne è destinato ad essere ricordato) privi di sufficiente vigore e proposti in modo svogliato, a cominciare dalla stessa vicenda del coro, che stenta ad imporsi nella sua centralità narrativa e nel suo valore simbolico.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) La seconda guerra mondiale nello scenario del Pacifico.
B) Il dominio coloniale in Estremo oriente delle Gran Bretagna e del Giappone.
Geografia L'ambiente dell'Indonesia.