Il ponte sul fiume Kwai
TITOLO ORIGINALE |
The Bridge on the River Kwai |
REGIA |
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SOGGETTO |
Da un romanzo di Pierre Boulle |
SCENEGGIATURA |
Pierre Boulle |
FOTOGRAFIA |
Jack Hildyard (colori) |
MUSICA |
M. Arnold |
INTERPRETI |
Alec Guinness, William Holden, Jack Hawkins, Sessue Hayakawa |
MONTAGGIO |
P. Taylor |
PRODUZIONE |
Sam Spiegel/Horizon Pictures |
DURATA |
165' |
ORIGINE |
Gran Bretagna, 1957 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Mettete dei fiori nei vostri cannoni Antimilitarismo, pacifismo/Uomo e Società
Seconda guerra mondiale Novecento/Cinema e Storia |
TRAMA
Seconda Guerra Mondiale, Birmania. Un gruppo di prigionieri inglesi è internato in un campo di concentramento giapponese. Sono comandati dal colonnello Nicholson, che, dopo un iniziale dissidio con il comandante del campo Saito sulle condizioni di trattamento dei suoi uomini irrispettose delle Convenzioni di Ginevra, decide di dare ai giapponesi una dimostrazione delle capacità di organizzazione e disciplina britanniche nella costruzione del ponte cui i prigionieri sono adibiti. Sempre più preso dall'intento di umiliare i carcerieri nipponici con l'efficienza dei propri uomini, Nicholson dimentica di lavorare per il nemico e quando arriva un commando per distruggere il ponte si oppone all'operazione.
TRACCIA TEMATICA
Il colonnello Nicholson è vittima di una concezione distorta dell'onore militare. Invasato di egocentrismo (è intenzionato a lasciare testimonianza di sé negli anni a venire) e di orgoglio nazionalista venato di razzismo (la superiore civiltà britannica che dà una lezione ai barbari giapponesi) trasforma la collaborazione nella costruzione del ponte in collaborazionismo, se non in aperto tradimento. Dimentico del conflitto generale di cui è parte conduce una guerra personale dettata da un'assurda questione di principio.
La valorosa sopportazione della tortura della lamiera, che tanta ammirazione suscita nei suoi uomini, definisce il personaggio nel senso di una ferrea ostinazione che ben presto si rivolgerà contro i suoi stessi soldati. Forse che il confine tra eroismo e follia sia assai più indistinto di quel che si crede?
Al colonnello Nichols si oppone l'americano Shears, molto umanamente preoccupato della propria pelle (una contrapposizione fra la stolida alterigia inglese e la ragionevolezza statunitense?) e che interpreta correttamente il proprio ruolo di prigioniero di guerra intento solo a preparare la fuga.
VALUTAZIONE CRITICA
Il ponte sul fiume Kwai ha i propri punti di forza nel solido vigore romanzesco della narrazione, nella spiccata dimensione spettacolare (il film è ascrivibile alla categoria del kolossal e fu premiato con numerosi Oscar) e nella notevole prova di recitazione di grandi attori (a cominciare dall'interpretazione di Alec Guinness). Grande formato dello schermo, colori, grandiosità della messinscena (pensiamo solo al ponte), scenari esotici, lunga durata sono gli ingredienti forti di una miscela che sta alla base delle superproduzioni hollywoodiane in un momento in cui (siamo negli anni cinquanta) il Cinema si trova impegnato ad affrontare la concorrenza di una televisione ancora in bianconero.
Lean padroneggia con talento e professionalità quest'abbondanza di mezzi, rivelandosi abile sia nel tratteggio delle psicologie dei personaggi, sia nella gestione delle scene d'azione e di massa. Indimenticabili per l'eccezionale crescendo drammatico la sequenza finale e le suggestioni scenografiche create dal sapiente sfruttamento del paesaggio tropicale.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) La Seconda Guerra Mondiale.
B) La guerra in estremo oriente.
C) Le Convenzioni di Ginevra.
Geografia Il fiume Kwai e il paesaggio dell'Asia tropicale (Birmania e Ceylon).