La scelta di Sophie

TITOLO ORIGINALE

Sophie's Choice

REGIA

Alan J. Pakula

SOGGETTO

Dal romanzo di William Styron

SCENEGGIATURA

Alan J. Pakula

FOTOGRAFIA

Nestor Almendros (colori-bianconero)

MUSICA

Brani di musica classica di Mozart, Beethoven, Handel, Mendelssohn, Schumann, Strauss.

MONTAGGIO

Evan Lottman

INTERPRETI

Meryl Streep, Kevin Kline, Peter Mac Nicol

PRODUZIONE

Keith Barish per ITC Entertainment

DURATA

151'

ORIGINE

USA, 1982

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Umiliate e offese

La condizione femminile/Uomo e Società

Dopo l'Olocausto

Antisemitismo/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società

 

TRAMA

New York, 1947. Sophie, Nathan e Stingo alloggiano in una pensione. I primi due convivono come amanti nello stesso appartamento, il terzo occupa da solo una piccola stanza. Sophie, una bella donna di origini polacche, è reduce dalla tremenda esperienza dei lager nazisti, Nathan, mentalmente instabile, è ebreo ed è ossessionato dal ricordo dell'olocausto, Stingo proviene dal sonnolento sud e aspira a diventare scrittore. Tra i tre nasce un sodalizio d'affetto e d'amicizia, ben presto turbato dalle crisi nervose di Nathan. Stingo, innamorato di Sophie, vorrebbe portarla con sé al suo paese, ma la ragazza gli rivela il tragico segreto che ha impresso su di lei un trauma indelebile.

 

TRACCIA TEMATICA

Sophie è lacerata dal conflitto tra rimozione del dramma che ha vissuto e ricordo indelebile delle sofferenze subite. Idealizza la figura del padre (in realtà un teorico filonazista della soluzione finale), mentendo agli altri e soprattutto a se stessa, e si affida totalmente al rapporto d'amore con Nathan, sforzandosi di dimenticare la psicopatologia che lo affligge, ma la memoria della tragedia affiora implacabile. Non riesce a rielaborare il lutto, subisce l'angoscia della sindrome dei sopravvissuti (un irrisolto senso di colpa per essere scampata al lager), accentuata dalla terribile scelta cui è stata costretta, e si nega alla possibilità di altre maternità. In lei e nel suo compagno Nathan si fronteggiano istinto di vita e istinto di morte, con il prevalere finale di quest'ultimo.

Sophie simboleggia l'umanità debole e innocente ferita dall'apocalisse della guerra e dello sterminio: per essa nulla potrà più essere come prima, per chi ha visto il volto del demonio, esiste solo il passato, non c'è più il futuro.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il regista sceglie di collocare lo spettatore nel punto di vista narrativo del giovane Stingo, simbolo di un'innocenza ignara del baratro da cui il mondo è appena uscito. E' con il suo sguardo stupefatto che noi andiamo scoprendo la verità su Sophie e Nathan. E' l'America fanciulla e ingenua delle campagne che si misura con la rivelazione del Male. Anche senza conoscerlo a fondo, di Stingo sappiamo tutto, mentre gli altri due protagonisti ci appaiono segnati dall'ambiguità e dal mistero quasi sino alla fine.

Sta in questo graduale disvelamento, rigorosamente incentrato sul personaggio del giovane aspirante scrittore, il punto di forza del film, oltreché nella grande interpretazione di Meryl Streep, che adatta il proprio volto a tutte le possibili variazioni del dolore e della sofferenza.

Decisamente debole invece l'impianto narrativo, afflitto da un andamento troppo discontinuo e dispersivo, a causa soprattutto dell'eccessiva lunghezza ed autonomia che assumono i capitoli dedicati ai flashback rievocativi di Sophie. Sembra quasi di trovarsi di fronte a due diversi film che stentano ad integrarsi.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) L'olocausto del popolo ebraico.

               B) L'antisemitismo in Polonia.

               C) La caccia ai colpevoli dello sterminio nell'immediato dopoguerra.

               D) Il processo di Norimberga.