La marsigliese

TITOLO ORIGINALE

La marseillaise

REGIA

Jean Renoir

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Jean Renoir

FOTOGRAFIA

Jean Bourgoin, Jean Dourianou, Mallols, Jean-Pierre Alphen (bianconero)

MUSICA

Brani di Lalande Gretry, Rameau, Mozart, Bach, Rouget de L’Isle

MONTAGGIO

Marguerite Renoir

INTERPRETI

Pierre Renoir, William Aguet, Louis Jouvet, Lise Delamare, Germaine Lefébure

PRODUZIONE

Société de production et d’Exploitation du Film La Maseillaise

DURATA

100’

ORIGINE

Francia, 1937

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Settecento

Cinema e Storia

 

TRAMA

1789. Re Luigi XVI viene svegliato per essere informato che a Parigi il popolo ha preso d’assalto la Bastiglia: è la rivoluzione.

1790. Dopo un anno le condizioni di miseria e oppressione delle masse popolari non sono cambiate e gli aristocratici continuano a spadroneggiare. In Provenza il popolano Bomber, il borghese Arnaud e il contadino Cabri lasciano l’esilio nelle montagne, dove si erano rifugiati come oppositori e si recano a Marsiglia per partecipare alla conquista di un forte.

1792. La situazione politica diventa sempre più incandescente e i giacobini acquistano un’influenza crescente, mentre sono sempre più evidenti le trame della famiglia reale con i nobili esiliati e i sovrani europei. Da Marsiglia parte un contingente di 500 uomini per andare a Parigi a difendere la rivoluzione. Durante il viaggio per raggiungere la capitale si canta una canzone patriottica che diventerà poi La marsigliese. A Parigi si è ormai alla vigilia dello scontro decisivo con il sovrano, che ha sfidato la nazione alleandosi di fatto con i paesi in guerra con la Francia. I marsigliesi insieme al popolo rivoluzionario di Parigi danno l’assalto al palazzo reale e nel corso dello scontro che segue Bomier viene ucciso. Alla fine la famiglia reale è fatta prigioniera e il sovrano viene dichiarato destituito: la strada verso la proclamazione della repubblica e la vittoria contro lo straniero è aperta.

 

TRACCIA TEMATICA

La marsigliese va inserito nel clima politico seguito alla vittoria in Francia del Fronte Popolare (un’alleanza fra Partito Socialista, Partito Comunista e Partito Radicale in aperta chiave antifascista), affermazione che aveva suscitato grandi entusiasmi e speranze fra le masse e gli intellettuali, soprattutto come risposta democratica e progressista all’aggressiva avanzata in Europa dei fascismi. Renoir, regista di sinistra, si schiera apertamente a fianco del nuovo governo, impegnandosi a sostenerlo con il suo Cinema.

Rievocazione storica della rivoluzione repubblicana del 1792, che spostò radicalmente a sinistra gli equilibri politici della rivoluzione francese del 1789, La marsigliese è anche e soprattutto un film sul presente, nel quale intende inserirsi sulla base di un’evidente analogia fra l’unità di popolani, contadini, piccola borghesia e clero progressista (incarnata dai quattro personaggi che s’incontrano all’inizio sulle montagne della Provenza), che portò all’abbattimento della monarchia nella Francia di fine Settecento, e la coalizione tra classe operaia e settori avanzati del ceto medio su cui si reggeva il Fronte Popolare e il suo progetto di trasformazione riformista della Francia degli anni Trenta. Lo spirito di giustizia e riscatto che anima i marsigliesi che marciano verso Parigi, il solido senso di solidarietà, la spontanea umanità che li unisce e la serena consapevolezza di lottare per una causa giusta è la stessa (o dovrebbe essere la stessa) che anima il proletariato e il popolo francese sotto le bandiere del Fronte Popolare, erede e continuatore degli ideali più autentici della Rivoluzione francese.

Ma il Renoir politico influenza il Renoir regista anche sul piano narrativo e della struttura dei personaggi, determinando una ricostruzione storica incentrata totalmente (se si esclude l’incipit al palazzo reale e il siparietto dedicato agli aristocratici in esilio) sul protagonismo delle masse popolari, vere artefici del processo rivoluzionario e riferimento morale ed ideale per chiunque voglia cambiare il mondo.

 

VALUTAZIONE CRITICA

La grande qualità di un film come La Marsigliese, nato con esplicite intenzioni di pedagogia politica (rinforzare nei francesi il consenso nei confronti del governo di sinistra educandone la coscienza politica), è di non lasciarsi sopraffare dalla tentazione retorica sempre incombente su operazioni del genere. Renoir, al contrario, riesce a infondere vita e anima a personaggi che hanno pur sempre una funzione simbolica, tratteggiandoli con estrema vivacità e vigore: non puri strumenti di una Storia che li sovrasta, ma esseri umani con una precisa dimensione umana e psicologica. Lungi dal regista, inoltre, la demonizzazione del nemico, anzi la figura del re e quella dei nobili in esilio sono resi senza acrimonia, ma con l’intenzione di dare conto anche delle loro ragioni e dei loro sentimenti (indimenticabile il quasi bonario ritratto di un sovrano debosciato che se ne sta a letto a mangiare mentre il suo paese è in preda alla rivoluzione e toccante il quadretto degli aristocratici che soffrono per la lontananza dalla Francia).

Il film trapassa poi con estrema leggerezza e disinvoltura dal tono ironico a quello drammatico, da quello corale a quello contemplativo-romantico (pensiamo all’amore di Bomber per Luison), da quello lirico a quello epico (pensiamo alla sequenza incalzante della presa delle Tuileries), sempre impreziosito da una grande raffinatezza figurativa e accompagnato da un’accurata scelta di brani musicali.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia             A) La Rivoluzione Francese.

   B) Il Fronte Popolare francese (1936-1938).