Il mulino del Po

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Alberto Lattuada

SOGGETTO

Dal secondo volume del romanzo omonimo di Riccardo Bacchelli

SCENEGGIATURA

Federico Fellini, Tullio Pinelli

FOTOGRAFIA

Aldo Tonti (bianconero)

MUSICA

Idebrando Pizzetti

MONTAGGIO

Mario Bonotti

INTERPRETI

Carla Del Poggio, Jacques Sernas, Isabelle Riva, Leda Gloria, Giacomo Giuradei

PRODUZIONE

Carlo Ponti per Lux Film (Roma)

DURATA

107'

ORIGINE

Italia, 1949

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Questione sociale

Ottocento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Seconda metà dell'Ottocento, campagna emiliana lungo il Po. La famiglia Scacerni gestisce un mulino lungo il Po, frodando la tassa sul macinato attraverso la manomissione dei contatori. Durante un'ispezione notturna il giovane Princivalle, figlio della capofamiglia Cecilia Scacerni, dà fuoco al mulino e viene arrestato. Per la famiglia Scacerni significa la rovina economica e Berta, un'altra figlia di Cecilia, non può così sposare il suo fidanzato Urbino, appartenente alla famiglia Verginesi. Quest'ultima, intanto, minacciata di sfratto da parte del padrone del fondo su cui lavora da più generazioni, aderisce alla lega contadina promossa dai socialisti, che per impedire che i Verginesi siano cacciati organizza uno sciopero generale. Gli Scacerni, che hanno ricostruito il mulino, fanno i crumiri e questo genera l'ostilità nei loro confronti degli scioperanti, che insultano pubblicamente Berta. Quando Princivalle esce di prigione, indotto da una calunnia, crede che Urbino abbia disonorato la sorella Berta e lo uccide.

 

TRACCIA TEMATICA

Affresco storico e saga melodrammatica al contempo, Il mulino del Po si apre sullo scenario delle profonde lacerazioni sociali che caratterizzano la campagna italiana dopo l'unità d'Italia. La tassa sul macinato (e cioè sul pane, e quindi sui poveri) ha aggravato le condizioni di un proletariato rurale già oppresso da una secolare miseria e in balia di proprietari terrieri che sfrattano e introducono la modernizzazione nel lavoro agricolo, le prime leghe socialiste organizzano la lotta contadina, mentre il governo risponde con la repressione.

Il film non prende posizioni nette, ma cerca di capire le ragioni di tutti (se si esclude la figura del padrone e quella ridicolizzata della libera pensatrice) e di tutti indica pure i limiti e le colpe (il cinismo del sindacalista capolega, l'individualismo degli Scacerni, l'ingenuità di Urbino, ecc…), cercando di proporre, in sintonia con il messaggio del romanzo del Bacchelli, un saldo ancoraggio morale nell'umanitarismo cristiano espresso dal parroco.

Su tutto e tutti sembra incombere un ineluttabile destino di dolore e sofferenza cui l'uomo tenta invano di opporsi, simboleggiato dalla solenne grandiosità del Po e dal suo perenne scorrere (pensiamo all'immagine finale del corpo di Urbino restituito dalla corrente del fiume).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Lattuada cerca di trasporre nel suo film molti dei temi e degli stimoli provenienti dal romanzo di Bacchelli. Alcuni sono tradotti con convincente efficacia, come la dimensione epica, che il regista esprime con grande vigore figurativo e narrativo (pensiamo soltanto all'intensa drammaticità della sequenza delle donne che lungo gli argini del Po sfidano l'esercito), il senso della natura e del suo partecipare alle vicende umane (pensiamo all' incombere del temporale in sintonia con il precipitare degli eventi), lo spessore antropologico (pensiamo alla festa agreste sull'aia) e lo sfondo storico-sociale (i conflitti di classe, il nascente movimento socialista, la meccanizzazione in agricoltura). Altri, invece, vengono risolti in modo un po' affrettato, come il riferimento ai valori della tradizione cristiana (rappresentato dagli appelli del parroco all'amore e alla comprensione verso il prossimo), che rimane piuttosto estraneo al corpo del film, e le vicende sentimental-amorose dei protagonisti, non approfondite nella giusta misura.

Il fatto è che, come spesso accade nei casi di traduzioni filmiche da romanzi, il regista ha dovuto concentrare nei limiti del tempo cinematografico l'ampia articolazione di un testo letterario che può disporre di ben altro respiro narrativo.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia          A) La questione sociale nell'Italia nei primi decenni successivi all'unità.

                    B) Le prime leghe sindacali e il movimento socialista.

Letteratura italiana         A) Confronto fra il film e il romanzo di R. Bacchelli.

                                         B) La figura di Riccardo Bacchelli.

Geografia             Il delta del Po.