Il nome della rosa
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
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SOGGETTO |
Dal romanzo omonimo di Umberto Eco |
SCENEGGIATURA |
Andrew Birkin, Gérard Brach, Howard Franklin, Alain Godard |
FOTOGRAFIA |
Tonino Delli Colli (colori) |
MUSICA |
James Horner |
MONTAGGIO |
Jane Seitz |
INTERPRETI |
Sean Connery, F. Murray Abraham, Christian Slater |
PRODUZIONE |
Cristaldifilm/Neue Constantin Film/Films Ariane |
DURATA |
132' |
ORIGINE |
Italia-Francia-Germania Federale, 1986 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Cinema e Storia |
TRAMA
Italia settentrionale, 1327. Il francescano Guglielmo di Baskerville, accompagnato dal suo assistente Adso di Melk, giunge in un' abbazia per dirimere una controversia teologica sul potere temporale del Papa. Una serie di delitti misteriosi che coinvolgono i monaci del convento, trasforma, però, Guglielmo in investigatore. Il francescano intuisce che la risposta agli omicidi va cercata nell'enorme biblioteca dell'abbazia ed indagando al suo interno scopre la verità.
TRACCIA TEMATICA
Il film ci offre, innanzitutto, un affresco della società medioevale vista dal lato della Chiesa e dell'enorme potere che in quel periodo deteneva. Ne esce un'immagine cupa, dominata da un greve clima di corruzione e sospetto, che soffoca la libertà di ricerca e riflessione e tradisce lo spirito più autentico del messaggio evangelico.
La Poetica di Aristotele (testo che tratta del comico) diventa per la rigida ortodossia cattolica simbolo della comicità, vista nel suo potenziale eversivo di possibile strumento d' irrisione e di critica del potere costituito, e più in generale ancora della cultura classica e del patrimonio di sapere accumulato nel corso dei secoli, considerati come una minaccia per chi vigilava con rigido intento censorio sulla quantità e qualità delle conoscenze lecite e ammesse (di qui il significativo incendio della biblioteca, un rogo di libri che ci riporta alla mente macabri falò d'altri tempi). Anche la sessualità è fatta oggetto di (auto)repressione o, addirittura, di demonizzazione, temendone le autorità ecclesiastiche, al pari della comicità, la trasgressiva dimensione di liberatoria affermazione di piacere, in contrasto con l'esaltazione dominante della mortificazione del corpo e spirito.
In questo contesto Guglielmo di Baskerville assume i connotati di portatore di una visione laica ed illuministica (anacronistica per l'epoca), che richiama il razionalismo positivista di fine Ottocento (trasparente risulta il riferimento a Sherlock Holmes). Una specie di incarnazione del libero pensiero nel bel mezzo dell'età dell'intolleranza e dell'Inquisizione (ma siamo poi sicuri che quei tempi siano finiti per sempre o il messaggio antiautoritario ed antidogmatico del film non ha forse un valore universale?).
VALUTAZIONE CRITICA
Il nome della rosa cerca di sfruttare il grande successo del libro omonimo di Eco, traducendone sullo schermo gli aspetti più spettacolari ed appetibili per il vasto pubblico (gran parte del quale non aveva certamente letto il romanzo, decisamente ostico per chi manca del necessario substrato di conoscenze storico-filosofiche), dalla grandiosa ricostruzione dell'abbazia e dell'annessa biblioteca allo sfruttamento di quel tanto di giallo, misto thriller e horror, che il testo letterario originale conserva, dall'ambientazione in un pittoresco medioevo di maniera all'inserimento di una quasi storia d'amore. Il risultato è quello di un prodotto decisamente superficiale, dove quella complessa e vertiginosa ricchezza di riferimenti e livelli di lettura che caratterizzano lo scritto di Eco va dispersa e di essa rimane solo qualche risonanza, giusto per dare la necessaria patina di impegno intellettuale alla pellicola.
La stessa dimensione di intrigo e mistero, inoltre, non risulta adeguatamente sfruttata e il film appare fiacco anche sotto questo aspetto, privo del necessario vigore narrativo e di una giusta calibratura della suspense e dei colpi di scena. Prevale la concitazione e l'eccesso di effettismi, con relativo senso di spreco di grandi attori e di un grande budget.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) L' Italia nella prima metà del Trecento.
B) Storia della Chiesa: le eresie medioevali e l'ordine dei francescani.
Italiano Confronto fra il libro di Eco e il film.
Filosofia La Poetica di Aristotele
Religione Le questioni teologiche accennate dal film.
Letteratura inglese Il personaggio di Sherlock Holmes di Conan Doyle.