Il portaborse
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
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SOGGETTO |
Franco Bernini, Angelo Pasquini |
SCENEGGIATURA |
Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Daniele Luchetti |
FOTOGRAFIA |
Alessandro Pesci (colore) |
MUSICA |
Dario Lucantoni |
MONTAGGIO |
Mirco Garroni |
INTERPRETI |
Silvio Orlando, Nanni Moretti, Giulio Brogi, Angela Finocchiaro |
PRODUZIONE |
Nanni Moretti, e Angelo Barbagallo per Sacher Film e Eidoscope Productions, Roma/Banfilm, Parigi |
DURATA |
90' |
ORIGINE |
Italia, 1991 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Classe quinta |
PERCORSI |
Momenti di un secolo italiano Novecento/Cinema e Storia |
TRAMA
Anni Ottanta. Luciano Sandulli, professore di lettere in un liceo classico, viene assunto dal ministro delle Partecipazioni Statali Cesare Botero perché svolga il compito di suo uomo di fiducia e, soprattutto, di estensore dei suoi discorsi e interventi pubblici. Da questo nuovo incarico derivano a Luciano tutta una serie di privilegi e di aiuti, ma quando capisce che dietro l'attività politica del ministro si nasconde una diffusa pratica di corruzione e illegalità, che non si ferma nemmeno di fronte ai brogli elettorali, si ribella e denuncia il malaffare di cui è stato testimone.
TRACCIA TEMATICA
Il portaborse, pur raccontando una storia immaginaria, propone un trasparente riferimento all'allarmante livello di corruzione e illegalità che affiorava nella politica italiana negli anni Ottanta. La denuncia del film si accentra sul caso individuale di Botero e del suo staff, ma la torva figura del ministro assume, evidentemente, i connotati emblematici di un malcostume generalizzabile a larghi settori della classe politica italiana (le infastidite reazioni che la pellicola suscitò da parte di qualche partito dell’epoca sono la prova di quanto avesse colto nel segno). L'esplosione di Tangentopoli confermerà clamorosamente di lì a poco la veridicità dell'analisi del film (semmai carente per difetto).Il professor Luciano esprime una atteggiamento esistenziale ingenuo e schivo (tutto il contrario del rampantismo aggressivo che andava di moda negli anni Ottanta), ben simboleggiato dall'appartata e cadente villa nella quale vive, circondato da (per lui preziose) reliquie storiche. Momentaneamente traviato dai privilegi e dagli agi che gli vengono concessi, una volta consapevole del baratro nel quale è precipitato si riscatta denunciando il protervo ministro (la demolizione dell'auto fiammante a colpi di mazzate è sin troppo esplicita nel simboleggiare il rifiuto della mitologia del possesso e dell'apparenza). Insieme al giornalista Sanna, Luciano rappresenta un perdente (Botero alla fine vince le elezioni), ma nel pessimismo che segna il film costituisce l'unica polarità positiva cui affidare la speranza d' una reazione morale e di un sussulto di dignità.
VALUTAZIONE CRITICA
Luchetti propone il tema a lui caro dell'esperienza iniziatica in una realtà sconosciuta da decifrare compiuta da un personaggio ingenuo ed innocente, destinato ad approdare ad un più maturo livello di consapevolezza (il paradigma di riferimento è costituito dal personaggio volteriano di Candido). Orlando offre una maschera ideale per il timido professor Sandulli alle prese con gli intrallazzi e le macchinazioni del mondo politico e la regia predispone sapientemente fin dall'inizio una serie di indizi rivelatori della sua indole riservata e passatista (la televisione diffonde un Dadaumpa d'altri tempi nelle stanze di un'isolata villa avita), disorientata e irretita da un mondo estraneo alla sua sensibilità, troppo cinico e immorale per conciliarsi con la sua natura.
La parte migliore del film è la prima, tenuta in sospeso sul filo di atmosfere di inquietante ambiguità, quasi surreali (davanti agli occhi di Luciano si presenta una realtà dai contorni enigmatici e confusi, di cui stenta a cogliere i contorni precisi e le più gravi implicazioni), mentre nella seconda la storia vira sul versante giallo e lo sviluppo narrativo assume un andamento più tradizionale e scontato, preoccupato di garantire un esito rassicurante sul piano morale.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) La politica italiana negli anni Ottanta.B) La vicenda di Tangentopoli.
C) Le polemiche che hanno accompagnato l'uscita del film.