Vincitori e vinti

TITOLO ORIGINALE

Judgement at Nuremberg

REGIA

Stanley Kramer

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Abby Mann

FOTOGRAFIA

Ernest Laszlo (bianconero)

MUSICA

Ernest Gold

MONTAGGIO

Frederic Knutdson

INTERPRETI

Spencer Tracy, Burt Lancaster, Richard Widmark, Marlene Dietrich, Maximilian Schell, Judy Garland, Montgomery Clift

PRODUZIONE

United Artists/Stanley Kramer

DURATA

190’

ORIGINE

USA, 1961

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Nazismo

Novecento/Cinema e Storia

 

Olocausto

Antisemitismo/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società

 

TRAMA

Norimberga, 1948. L’anziano giudice americano Dan Haywood è nominato presidente di una corte di giustizia che deve giudicare quattro magistrati tedeschi accusati di essere stati complici degli orrendi crimini del regime nazista. Le prove contro di loro sono schiaccianti e suffragate dalle drammatiche testimonianze di alcune vittime. Uno degli imputati, il giurista Ernst Janning, mostra di essersi pentito e riconosce le proprie colpe. Nonostante le pressioni di cui Haywood è fatto oggetto nel clima dell’incipiente Guerra Fredda, alla fine condanna all’ergastolo tutti gli imputati.

 

TRACCIA TEMATICA

Il processo (inventato) del film non va confuso (nonostante il titolo originale) con quello (vero) di Norimberga, dove venne giudicata la classe dirigente del nazismo. Qui ci si trova di fronte ad un processo minore, dove sono alla sbarra quattro giudici assai meno importanti dei grandi gerarchi del Terzo Reich, le cui responsabilità, tuttavia, sono gravi, avendo essi dato legittimazione giuridica alla politica di discriminazione razziale e sterminio del nazismo. Essi sono il simbolo dell’asservimento al regime, se non di tutta, di buona parte dell’intelligenza tedesca e più in generale della responsabilità collettiva di un popolo che nei confronti di questo stesso regime mostrò una complicità e un consenso quasi generalizzato. Il richiamo al dovere dell’obbedienza e alla necessità di dimenticare (la signora Bertholt) e l’ignoranza riguardo alla realtà dei lager (il giudice Janning) secondo Haywood non assolvono dalle colpe del passato e per questo egli comminerà il massimo della pena.

Nemmeno le preoccupazioni legate allo sfondo politico della Guerra Fredda, dominato dallo scontro politico-ideologico fra le due superpotenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, USA e URSS, (in questo clima c’è chi vorrebbe adottare una linea di maggiore indulgenza per non irritare il popolo tedesco) fanno arretrare Haywood dalla propria ferma intransigenza.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il Cinema politico americano di credo democratico ha trovato in Kramer uno dei suoi maggiori interpreti, un regista capace di coniugare le esigenze dello spettacolo con l’alto profilo etico e ideale dei contenuti. In Vincitori e vinti alla necessità di ribadire senza mezzi termini la condanna del nazismo, si unisce l’urgenza, a quindici anni dalla fine della guerra, di tenere viva per le generazioni future la memoria dell’Olocausto.

A questo scopo Kramer mette in campo gli ingredienti tipici del suo cinema: grandi attori impiegati al meglio delle loro possibilità (qui sono tutti bravi, ma Montgomery Clift, nella parte della vittima della sterilizzazione, è assolutamente straordinario), vigorosa e solida struttura narrativa (si vede la grande tradizione americana del filone processuale), particolare cura nei dialoghi e soprattutto una dimensione ideologica (quello che qualcuno chiama il messaggio) di didascalico schematismo e, quindi, chiara ed efficacia nelle premesse, nelle conclusioni e nei valori morali e civili di riferimento (ben incarnati dal giudice Haywood), tale da non lasciare dubbi su dove stia il torto e la ragione.

Le immagini autentiche dei lager nazisti (tra le prime viste dal pubblico di quegli anni dalla fine della guerra), che costituiscono certamente uno dei momenti più sconvolgenti del film, sono funzionali a questa ricerca del massimo di efficacia persuasiva.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                    A) Il Terzo Reich e lo sterminio degli ebrei.

B) Il Processo di Norimberga.

C) La Guerra Fredda e il blocco di Berlino.