All’ovest niente di nuovo

TITOLO ORIGINALE

All Quiet on the Western Front

REGIA

Lewis Milestone

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di Erich Maria Remarque

SCENEGGIATURA

Dell Andrews, Maxwell Anderson, George Abbott

FOTOGRAFIA

Arthur Edeson (bianconero)

MUSICA

David Broekman

MONTAGGIO

Edgar Adams

INTERPRETI

Lew Ayres, Louis Wolheim, John Wray, Raymond Griffith

PRODUZIONE

Universal International

DURATA

105’

ORIGINE

USA, 1930

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Antimilitarismo, pacifismo/Individuo e Società

 

Prima Guerra Mondiale

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Germania 1915: un professore di liceo nazionalista incita i propri alunni ad arruolarsi come volontari in un clima di invasata esaltazione bellicista. Molti allievi accolgono l’appello patriottico e si avviano alla guerra. Ben presto, però, sul fronte occidentale questo gruppo di giovani scopre gli orrori della guerra e l’iniziale entusiasmo patriottico gradatamente svanisce. La compagnia con gli anni si decima e alla fine rimane vivo il solo Paul Baumer. Ma anche per lui sopraggiunge il momento della fine.

 

TRACCIA TEMATICA

All’ovest niente di nuovo è un classico dell’antimilitarismo, uno dei primi film prodotti sull’argomento in base ad un’ottica apertamente pacifista in anni in cui opporsi alla guerra e alle sue atrocità attirava molte opposizioni (i nazisti, non ancora al potere, in Germania boicottarono la prima del film a Berlino lanciando topi in platea, il fascismo lo proibì in Italia, dove per altro verrà proiettato soltanto nel 1956 in una versione censurata, e più in generale si scatenarono ovunque furiose polemiche).

La pellicola contrappone alla mostruosità della guerra e all’esaltata propaganda nazionalista che plagia la gioventù un forte messaggio di pace e fraternità tra i popoli, ben espresso dalla sofferta maturazione nel personaggio principale Paul di una netta consapevolezza dell’assurdità e inutilità del massacro cui sta assistendo e del conseguente ripudio del suo ingenuo patriottismo (centrale in questo senso l’episodio della sua prolungata permanenza in una fossa insieme al cadavere di un soldato francese da lui ucciso, ma significativa anche la sua immagine mentre porta sulle spalle il cadavere del commilitone Katczinsky, simbolo di un’umanità che la guerra vuole annullare).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il film fu uno dei primi kolossal del sonoro (esisteva anche una versione muta, che durava mezzora in più) ed ottenne l’Oscar come miglior film e per la migliore regia. Questa ricerca di grandiosità della pellicola si coglie in particolare nelle sequenze di combattimento (le scene di battaglia con l’utilizzazione di grandi masse, l’uso del carrello laterale e della gru per aprire la visuale sulla prospettiva d’insieme), ma non è certo l’aspetto prevalente dell’opera.

La dimensione più efficace del film va individuata, invece, nella ricerca di un’eloquente simbologia (il passaggio di mano degli stivali, Paul che issa sulle spalle Katczinsky), di un toccante lirismo (la fugace notte d’amore di Paul con una ragazza francese, la farfalla finale sul fango) e di momenti di intensa commozione e lacerante drammaticità (Kemmerich che si lamenta per il dolore alle dita di un piede che non ha più, i feriti che vengono spostati dalla stanza dell’ospedale perché ormai spacciati, Paul straziato di fronte al cadavere del soldato francese che ha ucciso).

Più scontata nella sua didascalica retorica la parte del film esplicitamente orientata verso la denuncia del militarismo (Paul che cerca di opporsi all’indottrinamento patriottico del suo exprofessore), dove cioè la denuncia della guerra è affidata alle parole più che alle immagini e alle situazioni, ma non dobbiamo scordare la forza dirompente che certi proclami antibellicisti dovevano avere negli anni Trenta presso un pubblico ancora ampiamente condizionato da una propaganda di natura opposta.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia          A) La Prima Guerra Mondiale.

B) Il nazionalismo nell’Europa di inizio secolo.

C) L’Europa all’inizio degli anni Trenta.

Lingua e letteratura tedesca   Confronto tra il romanzo di E.M. Remarque e il film.