Power

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Sidney Lumet

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

David Himmelstein

FOTOGRAFIA

Andrzej Bartkowiak (colori)

MUSICA

Cy Coleman

MONTAGGIO

Andrew Mondshein

INTERPRETI

Richard Gere, Julie Christie, Gene Hackman, Kate Capshaw, Denzel Washington

PRODUZIONE

Reene Schisgal e Mark Tarlov per la Polar Film

DURATA

111’

ORIGINE

USA, 1986

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

For President

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Pete St. John è un professionista di grande successo, il cui compito consiste nel curare l’immagine dei candidati politici durante le campagne elettorali. Pete accetta di fare il consulente dell’inetto Wallace Furman, cercando di renderlo piacevole presso l’elettorato. Intanto, scopre che un vecchio amico, il senatore Sam Hasting, da lui ammirato per il suo coraggio e la sua onestà e che si è ritirato a sorpresa dalla politica, è vittima di un ricatto dovuto alle manovre di potentati arabi legati agli interessi petroliferi. Profondamente toccato da questa rivelazione e deluso dal comportamento cinico e spietato delle persone del suo staff, abbandona il cliente di turno, un corrotto e ricco uomo d’affari, per mettersi al servizio del suo giovane avversario, un professore di storia con pochi soldi ma tante idee e soprattutto ingenuo e leale.

 

TRACCIA TEMATICA

Power è un indignato e risentito atto d’accusa contro il potere di manipolazione del sistema delle comunicazioni in ambito politico, più in particolare in quel che concerne un nodo fondamentale della vita democratica di una nazione, la scelta da parte degli elettori del proprio candidato. Quest’ultimo, nel sistema politico americano (ma ormai questa situazione si può estendere alle campagne elettorali di quasi tutti i paesi), non si presenta agli elettori per quello che è e contando sulle sue autentiche capacità e proposte, ma tramite l’immagine che su di lui costruiscono intere équipe di esperti del settore, che adottando gli stessi metodi della pubblicità lo preparano ad affrontare il mercato della politica.

Si tratta di un’ operazione di falsificazione che distorce la realtà, presentando spesso come personalità dotate e competenti vere e proprie nullità, e che sottolinea il forte condizionamento che il denaro esercita sulla politica statunitense, corrompendola alla radice e inquinandone la sostanza democratica.

Pete, che pure è un maestro di quest’arte mistificatoria, è in realtà un falso cinico e nel profondo avverte un senso di disagio per la spregiudicata immoralità che caratterizza la sua professione e l’ambiente che la circonda (la nevrosi che coltiva e che si esprime nella frenesia motoria che sfoga nelle sue performance percussionistiche è significativa in proposito). Nella sua decisione finale si riconcilia con la parte migliore di sé (nel film si allude ad un passato con simpatie progressiste e di sinistra), con quella tensione idealista ed etica che più che rinnegato aveva rimosso, consegnandola alla figura integerrima e carismatica del senatore Hastings.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Con questo film Lumet prosegue quella denuncia degli aspetti degenerativi della società americana che caratterizza buona parte della sua filmografia e che lo ha reso celebre come uno dei maggiori registi politici del Cinema statunitense. Power rappresenta assai bene quell’intreccio tra robusto senso della narrazione e dello spettacolo (che del resto è una caratteristica del Cinema americano da sempre) e vigile coscienza civile e morale da cui sono scaturite le sue migliori pellicole.

Il montaggio teso e nervoso garantisce un ritmo incalzante e un forte coinvolgimento emotivo, i dialoghi serrati e ben scritti delineano con efficacia i personaggi e le loro personalità (anche se forse su questo versante si eccede un po’ in schematismo, nel senso che alcune figure sono un troppo soverchiate dal ciò che, in positivo o in negativo, devono simboleggiare). Interessante il lavoro registico anche sul piano figurativo, dove troviamo spesso delle soluzioni ricercate (inquadrature inclinate, illuminazione espressionista, piani ravvicinati, ecc..) che tendono ad incentivare una certa sensazione di oppressione e inquietudine psicologica e di prevalenza di un’atmosfera malsana (qual è certamente quella che si respira frequentando una fauna umana di politici impresentabili e di volgari manipolatori di opinione pubblica).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Diritto             Il sistema elettorale degli USA.