La caduta delle aquile

TITOLO ORIGINALE

The Blue Max

REGIA

John Guillermin

SOGGETTO

Basato sulla novella di Jack D. Hunter

SCENEGGIATURA

David Pursall, Jack Seddon, Gerald Hanley

FOTOGRAFIA

Douglas Slocombe (colore)

MUSICA

Jerry Goldsmith

MONTAGGIO

Max Benedict

INTERPRETI

George Peppard, Ursula Andress, James Mason

PRODUZIONE

Christian Ferry per 20th Century Fox

DURATA

155'

ORIGINE

USA, 1965

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Prima Guerra Mondiale

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Fronte occidentale, 1914-1918. Bruno Stachel è un pilota dell'aviazione tedesca ambizioso e temerario. La sua grande aspirazione è conquistare Blue Max, la più prestigiosa decorazione militare.Una relazione amorosa con la moglie del suo generale gli costa, però, la vita.

 

TRACCIA TEMATICA

Nel corso della Prima Guerra Mondiale l'arma dell'aviazione si distingueva nettamente dagli altri settori dell'esercito: popolata prevalentemente dai rampolli dell'aristocrazia educati all’orgoglio di casta e ad un altero senso di superiorità, essa dava l'opportunità di sottrarsi ai massacri che si consumavano nelle fangose trincee, per cimentarsi in arditi duelli aerei che riecheggiavano le sfide degli antichi cavalieri medioevali. Diventare campione dell'aviazione significava conquistare fama e prestigio e consegnarsi alla leggenda (pensiamo a figure come il Barone Rosso o al nostro Francesco Baracca).

Bruno, che per estrazione è estraneo alla sfera altolocata da cui provengono i suoi colleghi, interpreta i suoi successi aviatori anche come una specie di riscatto sociale nei confronti di un ambiente che non l'ha mai accettato completamente e pur di ottenere la decorazione cui aspira è disposto a tutto, anche a provocare la morte dei suoi compagni.

Anche la storia d'amore che intreccia con la bella moglie del generale risponde più alla sua ambizione che ad un autentico sentimento, così come l'alto ufficiale tedesco, ferito nel proprio onore di nobile prussiano, non esita a provocare la morte dell'eroe dell'aviazione germanica (e quindi a commettere un atto profondamente antipatriottico).

La caduta delle aquile è un film di guerra dove gli avversari restano lontani e quasi non si vedono, perché i veri nemici sembrano appartenere alla stessa parte. Gli echi di quel grande massacro che fu la Prima Guerra Mondiale giungono attutiti in una casta militare che sembra guardare più alla mitologia epico-eroica del passato che al presente del Novecento.

 

VALUTAZIONE CRITICA

La caduta delle aquile riesce a coniugare la dimensione spettacolare, incentrata sulle sequenze dei duelli aerei, molto belle e avvincenti, e sulla ricostruzione dei paesaggi bellici del fronte terrestre, con l'analisi d'ambiente e psicologica. Il regista non si accontenta, cioè, di sfruttare al meglio gli ingenti mezzi produttivi che gli sono stati messi a disposizione, ma cerca con buoni risultati di tracciare un profilo della mentalità elitaria ed esclusivista che allignava nel corpo dell'aviazione germanica (e più in generale nella classe dell'aristocrazia che ne costituiva il nerbo principale) e di delineare con credibilità ed efficacia la personalità del protagonista, soprattutto in relazione all'ansia di conquistare la massima onorificenza dell'arma come simbolo di rivalsa e affermazione personale (significativo il prologo che ce lo mostra anonimo fante nello squallore delle trincee dove languono e muoiono i soldati proletari, luogo che esprime gli ultimi gradini della scala sociale che il protagonista intende risalire grazia alla sua abilità aviatoria).

Di grande impatto la sequenza finale della morte di Bruno, non mostrata ma comunicata indirettamente dal sonoro e dalla glaciale determinazione con cui il generale compie la sua vendetta come fosse una pratica burocratica.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) La Prima Guerra Mondiale.

               B) L'aviazione nel conflitto.