A prova d'errore

TITOLO ORIGINALE

Fail Saif

REGIA

Sidney Lumet

SOGGETTO

Dalla novella di Eugene Burdick e Harvey Wheeler

SCENEGGIATURA

Walter Bernstein

FOTOGRAFIA

Gerald Hirschfeld (bianconero)

INTERPRETI

Henry Fonda, Walther Matthau, Dan O' Herlihy, Frank Overton, Edward Binnis, Larry Hagman

PRODUZIONE

Max E. Youngstein per la Columbia Pictures

DURATA

111'

ORIGINE

USA, 1964

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Guerra fredda, terrore nucleare, Maccartismo

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Stati Uniti, anni Sessanta. A causa di un errore tecnico una pattuglia di aerei americani con armamento nucleare riceve l'ordine di dirigersi sull'URSS per bombardarla. Il Presidente USA, avvisato dell'accaduto, cerca in tutti i modi di scongiurare una guerra atomica che distruggerebbe l'intera umanità.

 

TRACCIA TEMATICA

Girato all'epoca del confronto nucleare fra le due superpotenze, quando i rispettivi arsenali atomici erano cresciuti a dismisura, A prova d'errore costituisce una denuncia dei gravi pericoli insiti nell'affidarsi totalmente alla tecnologia, fosse anche la più moderna e sofisticata. La macchina a prova d'errore non esiste ed essa non potrà mai sostituire interamente l'uomo: delegare completamente a congegni che sembrano perfetti il sistema di difesa (e di attacco) di una nazione è quindi una scelta irresponsabile, che può portare a conseguenze incontrollabili e catastrofiche.

Ma la visuale del film è più ampia: in nome dei principi di distensione e pacifica convivenza fra le due potenze responsabili dei destini dell'umanità (che era all'epoca la politica portata avanti dall'amministrazione kennediana), si auspicano la fine della corsa agli armamenti ed una politica di disarmo e si condannano lo stolido militarismo ai limiti dell'isteria di alcuni settori dell' esercito degli Stati Uniti e il cinismo guerrafondaio di esperti civili come lo scienziato Groeteschele.

 

VALUTAZIONE CRITICA

All'inizio degli anni Sessanta la cinematografia americana subisce la suggestione dell'ipotesi fantapolitica in connessione con la psicosi dello scoppio di una guerra nucleare per errore. A prova d'errore rappresenta uno dei risultati migliori di questo filone (senza dimenticare, ovviamente, il geniale capolavoro di Kubrick Il dottor Stranamore, che del film di Lumet costituisce la versione ironica e grottesca), per la capacità registica di fondere sapientemente l'efficacia del messaggio (è indispensabile una politica di disarmo e una riduzione del potere degli apparati militari) con una tensione narrativa spinta all'estremo, che coinvolge nella propria drammatica suspense lo spettatore.

Il crescendo del film è spietato e inarrestabile, gli ambienti completamente chiusi ad ogni contatto con l'esterno alimentano in chiave ansiogena un senso di claustrofobia che aumenta con l'assottigliarsi delle speranze, i prolungati primi piani del Presidente comunicano con grande intensità l'angoscia che lo attanaglia, il fermo-immagine che blocca alcuni istanti della quotidianità newyorkese poco prima dell'esplosione finale risolve con felice intuizione il problema di come rendere visivamente il momento culminante dell'immane tragedia che si va a consumare.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) La guerra fredda.

     B) La presidenza Kennedy e la politica di convivenza pacifica tra USA e URSS