Danton

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Andrej Wajda

SOGGETTO

Dal testo teatrale Il caso Danton di Stanislawa Przybyszewska

SCENEGGIATURA

Jean-Claude Charrière, Andrej Wajda, Agnieszka Holland, Boleslaw Michalek, Jacek Gasiorowski

FOTOGRAFIA

Igor Luther (colore)

MUSICA

Jean Prodromides

MONTAGGIO

Halina Prugar-Ketling

INTERPRETI

Gérard Depardieu, Wojciech Pszoniak, Anne Alvaro, Roland Blanche, Patrice Chéreau

PRODUZIONE

Gaumont/TF1 Films Productions/SFPC-TM con la partecipazione di Film Polski (gruppo x)

DURATA

136'

ORIGINE

Francia-Polonia, 1982

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Settecento

Cinema e Storia

 

TRAMA

Francia, 1794-II anno della Repubblica. La Francia è prostrata dalla guerra e dalle privazioni e il governo rivoluzionario di Robespierre è sempre più impopolare. Danton, Desmoulins e altri capeggiano l'opposizione al regime del Terrore del Comitato di Salute Pubblica guidato da Robespierre. Tutti provenienti dal movimento giacobino, ora sono divisi sulle prospettive e i metodi del processo rivoluzionario. Robespierre, dopo aver tentato di convincere i suoi excompagni ad allinearsi alle sue posizioni, li accusa di essere strumenti della controrivoluzione e ne ordina l'arresto. Ne segue un tumultuoso processo-farsa dalla sentenza già decisa: Danton e i suoi amici sono condannati alla ghigliottina.

 

TRACCIA TEMATICA

Danton e Robespierre rappresentano due opposte modalità di concepire la rivoluzione e la lotta politica: il primo, stanco della repressione sanguinosa messa in atto da Robespierre e pentito di avere egli stesso contribuito a porne i presupposti, incline per temperamento ai piaceri della vita (significativa la sontuosa cena con cui accoglie il suo examico-avversario) e indulgente nei confronti delle debolezze umane, si fa portatore di un'istanza moderatrice e della necessità del compromesso che fermenta tra il popolo e nella Convenzione; il secondo, dallo stile di vita irreprensibile e rigidamente austero, esprime, invece, la ferrea intransigenza di chi è pronto a sacrificare ogni scrupolo morale ed affetto personali (Danton e Desmoulins sono stati suoi intimi amici) a ciò che ritiene il bene della rivoluzione, arrogandosi persino la pretesa di farsi interprete della volontà della nazione aldilà dei suoi reali sentimenti.

E' giudizio pressoché unanime che Wajda abbia voluto andare oltre la contingenza storica della Rivoluzione Francese per caricare di valenza simbolica le due figure dei protagonisti: Robespierre raffigurerebbe la deriva repressiva e liberticida nella quale è destinato a degenerare ogni estremismo dogmatico e settario (più in particolare il regista alluderebbe ai regimi comunisti dell'est europeo e alla parabola totalitaria della Rivoluzione sovietica), Danton, invece, alla necessità di temperare ogni processo di trasformazione sociale e politica (anche il più radicale) con il senso di umanità e il rispetto della volontà popolare.

 

VALUTAZIONE CRITICA

La differenza tra Danton e Robespierre è chiaramente rinvenibile nello stile recitativo dei due attori: estroversa e concitata quella del primo, che esprime nella sua stessa carnale corpulenza una sanguigna vitalità, trattenuta e impassibile quella del secondo, che sa nascondere con assoluto autocontrollo dietro l'inappuntabile aspetto esteriore i sudori di un febbricitante tormento interiore. La stessa diversità delle loro abitazioni (lussuosamente arredata quella del primo e spartanamente sobria quella del secondo) evidenzia l'inconciliabilità delle rispettive posizioni.

Ma i pregi del film trascendono i due protagonisti e si manifestano soprattutto nella capacità di comunicare il clima di soffocante oppressione e di funeree premonizioni che dominava la Parigi del periodo del Terrore robespierrista (pensiamo al plumbeo incipit con l'apparizione della ghigliottina sullo sfondo di un cielo livido e piovoso, alle estenuanti code per il pane mentre un condannato a morte passa tra due ali di folla esasperata, ai volti congestionati e obnubilati dall'odio dei membri del Comitato di Salute Pubblica, all'umanità sofferente che si accalca nelle prigioni), di rievocare con drammatiche tonalità la dimensione tragica della rivoluzione (pensiamo alla sequenza dell'esecuzione dei condannati, ma anche a quella finale con i titoli di coda che sfumano sull'elencazione degli articoli della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo ad un Robespierre allucinato da uno schizofrenico senso di colpa) e di ritagliare con efficacia i personaggi di contorno (pensiamo all'espressione di sgomento dolore della moglie di Desmoulins, al cinico trasformismo di alcuni seguaci dantoniani, al disagio del giudice Fouquier, al fanatismo inflessibile di Saint-Just).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia         A) La Rivoluzione francese.

                   B) La Repubblica giacobina e il Terrore.

                   C) Dalla Polonia comunista a Solidarnosc.

Letterature straniere         Confronto fra il film e il testo teatrale di S. Przybyszewska.