I duellanti

TITOLO ORIGINALE

The Duellists

REGIA

Ridley Scott

SOGGETTO

Dalla novella di Joseph Conrad The Duell

SCENEGGIATURA

Gerald Vaughin Hugues

FOTOGRAFIA

Frank Tiddy (colore)

MUSICA

Howard Blake

MONTAGGIO

Pamela Power

INTERPRETI

Keith Carradine, Harvey Keitel

PRODUZIONE

David Puttman Enigma

DURATA

110’

ORIGINE

Gran Bretagna, 1977

REPERIBILITA'

Homevideo /Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Età napoleonica

Ottocento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Inizio Ottocento. Il tenente Armand d’Hubert provoca l’ira del suo pari grado Gabriel Féraud e viene da questo sfidato a duello. Il confronto che segue non lascia nessuno sul terreno e da quel momento in poi tra i due ufficiali francesi inizia una lunga serie di duelli non risolutivi, che si prolunga per circa vent’anni nei territori dove si svolgono le campagne napoleoniche.

 

TRACCIA TEMATICA

Nel tenente Féraud si può cogliere una doppia valenza simbolica: da una parte egli rappresenta l’alterigia e il disprezzo che la nobiltà prova per quei borghesi, come d'Hubert, cui la Rivoluzione Francese aveva permesso di fare carriera nell’esercito (la perseveranza e testardaggine con la quale nel corso di tanti anni sfida il suo collega, dimostra il fanatico attaccamento ad una concezione dell’onore di natura spiccatamente aristocratica e che, certo, non combacia con la maggior modernità di d’Hubert); dall’altra possiamo cogliere in Fèraud l’incarnazione del militarismo napoleonico, costantemente proteso alla ricerca di un avversario da sfidare e di qualche Stato da conquistare, in base ad una dinamica sempre più irrazionale e fine a se stessa (l’ossessione duellistica di Féraud, insomma, come metafora dell’esaltata megalomania di Bonaparte).

Rinunciando ad ucciderlo quando avrebbe potuto farlo nel duello finale, d’Hubert (più umano o più sadico?) infligge a Féraud la peggiore delle punizioni: ne umilia l’orgoglio, condannandolo a vivere per sua generosa concessione (la stessa cosa che, in un certo senso capita a Napoleone, confinato a Sant’Elena dopo essere stato il padrone d’Europa).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Opera d'esordio di Ridley Scott, I duellanti evidenzia il talento di raffinato calligrafo del regista, sensibile soprattutto alla resa figurativa e visiva della pellicola (I duellanti è un film da vedere per il piacere degli occhi, più che per la presa della storia, piuttosto ripetitiva e poco avvincente). Il preziosismo della confezione sembra, insomma, prevalere su tutto il resto (e questa fu la principale critica che venne rivolta al film alla sua uscita).

Particolarmente ricercato il lavoro sulla luce improntato alla creazione di scenari antirealistici (uso del controluce, cambio delle fonti d'illuminazione, insistita ricerca del chiaroscuro), che ben si adattano ad una narrazione sempre più incentrata su un'ossessione irrazionale ed astratta, svincolata cioè da motivazioni e sentimenti umanamente e storicamente comprensibili, al di là dei limiti della verosimiglianza.

Di maniacale e accurata precisione la ricostruzione ambientale, con particolare riferimento alle uniformi ed alle acconciature d'epoca, che da un punto di vista dell'interesse storico costituisce l'aspetto più interessante del film.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                    A) L'età napoleonica.

B) Le campagne militari di Napoleone.

C) La Restaurazione