Full Metal Jacket

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Stanley Kubrick

SOGGETTO

Dal romanzo The Short-Timers di Gustav Hasford

SCENEGGIATURA

Stanley Kubrick, Michael Herr, Gustav Hasford

FOTOGRAFIA

Douglas Milsome (colore)

MUSICA

Abigail Mead

MONTAGGIO

Martin Hunter

INTERPRETI

Matthew Modine, Adam Baldwin, Vincent D'Onofrio, Lee Ermey, Dorian Harewood, Arliss Howard, Kevin Major Howard

PRODUZIONE

Stanley Kubrick per Warner Bros.

DURATA

116'

ORIGINE

USA, 1987

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Antimilitarismo, pacifismo/Uomo e Società

 

Guerra del Vietnam

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Parris Island, South Carolina, 1968. Al Centro di addestramento dell'arma dei marines, le nuove reclute vengono sottoposte a otto settimane di massacranti esercitazioni sotto la guida dell'inflessibile sergente Hartman. Tra gli aspiranti marines troviamo Joker, tanto spavaldo da tenere testa al sergente, e l'impacciato Pyle, che per la sua mole viene soprannominato sprezzantemente palla di lardo. Dopo un'interminabile serie di fallimenti ed umiliazioni sembra che Pyle cominci a diventare un buon marine, anzi uno dei migliori, ma ormai la sua mente è stravolta e l'ultima notte prima della partenza uccide il sergente Hartman.

Vietnam. Joker è diventato corrispondente del giornale dell'esercito e durante l'offensiva nordvietnamita del Tet raggiunge il fronte, dove si aggrega ad una pattuglia che si inoltra fra le macerie della città di Hué, ormai abbandonata. Qui un cecchino piazzato nei piani alti di un palazzo semidistrutto semina il terrore fra i soldati del gruppo: quando finalmente Joker e compagni riescono a stanarlo scoprono che è una ragazzina. E' giunta la notte e la pattuglia di marines riprende la marcia in un paesaggio apocalittico illuminato dalla luce degli incendi.

 

TRACCIA TEMATICA

Full Metal Jacket è un film antimilitarista e di denuncia degli orrori della guerra solo ad un primo (e più superficiale) livello di analisi. E lo stesso dicasi per il riferimento storico al conflitto vietnamita, che è sì preciso, ma non fondamentale e insostituibile ai fini della comprensione dei significati più profondi del film.

Kubrick, infatti, supera la contingenza storica per svolgere una pessimistica riflessione su quella che ritiene l'illusione razionalistica e illuministica di una società avviata sulla via di un graduale progresso civile e morale. Per il regista, invece, l'umanità non ha ancora superato lo stadio primitivo e barbarico del suo sviluppo e la guerra (non una in particolare, ma tutte in generale: e in questo senso il Vietnam è un puro pretesto, un esempio fra i tanti) costituisce lo scenario deputato al manifestarsi dell' istinto di aggressività e violenza intrinseco alla natura umana e alla fine prevalente su ogni altra inclinazione.

L'addestramento di Parris Island (una full-immertion regressiva tendente a recuperare la dimensione infantile e puramente biologica delle reclute: l'insistenza sulla sessualità va in questa direzione) ha lo scopo di far emergere questa componente animalesca e primordiale , che secoli di civiltà e progresso scientifico-culturale (o presunto tale) hanno solo parzialmente inibito: palla di lardo è il frutto troppo perfetto di questa didattica della violenza, il congegno che si guasta tramutando la pulsione distruttiva in autoannientamento.

Lo stesso pacifismo sbandierato da Joker si rivela una fragile patina, una sovrastruttura culturale destinata ad azzerarsi nell'impatto con le brutture della guerra per trasformarsi in elementare istinto di sopravvivenza (Sono contento di essere vivo. Vivo in un mondo di merda, ma sono vivo. E non ho più paura).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Le opzioni registiche appaiono decisamente orientate nel senso di svuotare il film di concretezza realista per proiettarlo su una dimensione sovrastorica e atemporale, che meglio si attaglia al valore universale (di tipo quasi filosofico) del punto di vista che si vuol proporre (e non si può non ricordare come il Vietnam del film sia stato interamente ricostruito negli studi di Londra).

La costruzione di geometrica simmetria delle inquadrature (che rimanda ai giochi prospettici rinascimentali) comunica un senso di astrattezza, gli squadrati parallelepipedi degli edifici delle città distrutte e abbandonate ci immettono in uno spazio più immaginario che reale, l'assenza di visibilità del nemico (se si esclude l'adolescente-cecchino) accentua il senso di indeterminatezza e genericità, la musica elettronica intona accordi stridenti e metallici di effetto ansiogeno, le frivole canzonette anni sessanta contrastano ironicamente con le atmosfere mortifere del film, immagini notturne illuminate dagli incendi creano scenari apocalittici, la recitazione straniante e l'automatismo dei movimenti e dei gesti riducono le possibilità di identificazione dello spettatore imponendogli un raffreddamento emotivo che riduce il coinvolgimento e stimola la riflessione.

Più complessivamente si può dire che Kubrick sostituisca alla visione cinematografica, intesa come rispecchiamento oggettivo della realtà, la visionarietà onirica, intesa come deformazione espressionista della realtà stessa, che ci viene riconsegnata con le caratteristiche dell'incubo angosciante, e ritenuta più idonea a penetrare nelle verità più profonde dell'Uomo e della Storia.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                    A) La Guerra del Vietnam.

B) Il corpo dei marines.