Indocina

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Régis Wargnier

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Erik Orsenna, Louis Gardel, Catherine Cohen, Régis Wargnier

FOTOGRAFIA

Francois Catone (colore)

MUSICA

Patrick Doyle

MONTAGGIO

Geneviève Winding

INTERPRETI

Catherine Deneuve, Linh Dan Pham, Vincent Perez

PRODUZIONE

Eric Heumann per Paradis Film, La Générale d’Images

DURATA

148’

ORIGINE

Francia, 1992

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Colonialismo, decolonizzazione, Terzo Mondo, problemi del sottosviluppo

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Indocina francese, anni Trenta. Eliane, un’affascinante quarantenne, volitiva ed energica proprietaria di una piantagione di caucciù, si perde dietro Jean-Baptiste, un giovane ufficiale francese geloso della propria libertà. Quando Camille, figlia vietnamita adottiva di Eliane, incontra Jean-Baptiste se ne innamora alla follia e lo raggiunge in un’isola sperduta dove l’ufficiale è stato inviato per punizione. Di fronte alle atrocità commesse dai francesi che gestiscono il traffico degli schiavi Camille reagisce uccidendo il comandante dell’isola, per poi fuggire insieme a Jean-Baptiste, ormai conquistato dalla ragazza. I due si nascondono per mesi nella boscaglia indocinese con il piccolo che è nato dalla loro unione, ma alla fine vengono catturati dalla polizia coloniale. Il loro bambino è adottato da Eliane, mentre Jean-Baptiste muore e Camille finisce in prigione.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film propone un affresco dell’Indocina francese degli anni Trenta, un dominio coloniale ormai prossimo al tramonto, ma nel quale sono ancora visibili i segni di una passata grandezza.

E’ soprattutto il personaggio di Eliane che si incarica di rappresentare l’atteggiamento di altera e orgogliosa superiorità della borghesia coloniale francese, che si era costruita una posizione sociale ed economica di rilievo (e che ora viene messa in discussione dal risveglio nazionalista del popolo indocinese guidato dal Partito Comunista) sfruttando le ricchezze del paese e la manodopera a basso costo. Nell’imperiosa altezzosità del personaggio si avvertono, però, delle incrinature (la ossessività nei confronti di Jean-Baptiste, la gelosia nei confronti della figliastra, l’abitudine all’oppio) che fanno trasparire la consapevolezza dell’imminente scomparsa del suo mondo.

Camille, in bilico tra la sua identità di nobile locale e l’assimilazione della cultura europea, esprime (insieme al marito Tanh) la rivolta delle giovani generazioni intellettuali vietnamite contro l’oppressione cui è sottoposto il popolo, mentre Jean-Baptiste, figura di eroe romantico e passionale, sembra evocare reminiscenze letterarie ottocentesche.

Sullo sfondo le atrocità e la corruzione dell’amministrazione coloniale francese, che si abbandona ad una repressione tanto più insensata quanto più impegnata ad arrestare quello che appare il corso ineluttabile della Storia. Non a caso il film si conclude nel 1954 a Ginevra, dove vengono conclusi gli accordi che sanciscono l’indipendenza del Vietnam.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Indocina vorrebbe essere un melodramma storico di grande respiro narrativo e di forte tensione drammatica. Giustamente alcuni critici hanno notato che non sempre la sceneggiatura riesce ad essere all’altezza di questa ambizione, perdendo spesso di mordente e incisività e appiattendosi su un’enfasi letteraria (la voce off della protagonista ha l’incedere ed il lessico tipico di un romanzo) un po’ banale e convenzionale, male controbilanciata da un gusto fotografico che puntando in modo troppo esplicito sull’esotico pittoresco finisce per apparire cartolinesco. Nulla più che accuratamente calligrafica è stata giudicata la ricostruzione scenografica, incentrata sulla fedeltà alla moda, ai costumi, alla musica e alle danze degli anni Trenta. Un’operazione cinematografica, in altre parole, troppo condizionata dall’esigenza di soddisfare i gusti di un ipotetico pubblico medio (non troppo colto ed esigente, ma nemmeno disposto ad accontentarsi di un prodotto dozzinale).

Nonostante questi limiti evidenti, Indocina non è privo di atmosfere di una certa suggestione evocativa, in grado di comunicare con efficacia il tema dell’incontro-scontro tra due civiltà e dell’incombente fine di un’epoca.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia              A) La colonizzazione francese dell’Indocina.

                        B) La fine del dominio coloniale e gli accordi di Ginevra del 1954.

Geografia         L’Indocina.