Berretti verdi
TITOLO ORIGINALE |
The Green Berets |
REGIA |
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SOGGETTO |
Dal romanzo omonimo di Robin Moore |
SCENEGGIATURA |
James Lee Barrett |
FOTOGRAFIA |
Winton C. Hoch (colori) |
MUSICA |
Miklos Rozsa |
MONTAGGIO |
Otho L. Lovering |
INTERPRETI |
John Wayne, David Jansen, Jim Hutton, Aldo Ray, George Takei, Patrick Wayne |
PRODUZIONE |
Batjac Productions |
DURATA |
128’ |
ORIGINE |
USA, 1968 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Guerra del Vietnam Novecento/Cinema e Storia |
TRAMA
Durante la guerra del Vietnam un reparto di marines comandato dal colonnello Mike Kirby difende un campo di grande importanza strategica dall’assalto delle truppe del Vietnam del nord.
Berretti verdi rappresenta il solo film di propaganda a favore dell’intervento americano nel sud-est asiatico realizzato mentre la guerra era in pieno svolgimento (altra cosa alcuni film successivi sul Vietnam, come ad esempio il primo Rambo ed altri, girati durante la presidenza Reagan e tendenti a dare un’immagine fortemente negativa del nemico di una volta, i comunisti vietnamiti, se non proprio a rivalutare le ragioni dell’impegno bellico statunitense in Indocina). Non è un caso che regista e attore protagonista del film sia il grande John Wayne, politicamente schierato a fianco dell’establishment interventista e della destra più reazionaria americana. Gli ingredienti della pellicola non si discostano dall’impostazione classica del genere bellico di propaganda (di cui l’esempio più significativo è la produzione hollywoodiana bellica e postbellica del periodo della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra di Corea) con gli americani buoni ed eroici e i comunisti vietnamiti (che sostituiscono i nazisti e i giapponesi) cattivi e vili. I berretti verdi sono i componenti dei reparti speciali delle American Special Forces.
Berretti verdi è certamente un film scadente, ma non per il contenuto ideologico e politico (nessuno oggi sosterrebbe la tesi che i marines americani difendevano in Vietnam la libertà e la democrazia e non interessi imperiali utilizzando una strategia militarista fatta di bombardamenti e rastrellamenti di civili), che di per sé non può impedire di realizzare pellicole discrete, se non di alto livello (pensiamo soltanto all’altro precedente registico di Wayne, La battaglia di Alamo, film storicamente mistificante, ma di indubbio spessore spettacolare e narrativo). Il fatto è che qui ci si trova di fronte ad una piatta riproposizione delle convenzioni e degli stereotipi più abusati del genere bellico, senza che né la regia né la sceneggiatura riescano a scalfire in un qualche modo l’assoluta mancanza di originalità della pellicola. Forse l’ammaliamento causato dall’eccesso di retorica propagandistica che pervade il film è stato tale, che nessuno della troupe ha avuto qualcosa da eccepire sul fatto che nella scena finale il sole tramonta ad est.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia La guerra del Vietnam
Geografia Il Vietnam