Anne Frank

TITOLO ORIGINALE

Anne Frank

REGIA Robert Dornhelm
SOGGETTO Tratto dalla Biografia di Anna Frank di Melissa Muller; da un’intervista al padre di A. Frank di Kirk Ellis; da Anna Frank, diario di una giovane ragazza
SCENEGGIATURA Kirk Ellis

FOTOGRAFIA

Elemer Ragalyi (colori)

MUSICA

Grame Revell

INTERPRETI

Ben Kingsley, Brenda Blethyn, Hannah Taylor Gordon, Lili Taylor

PRODUZIONE

David Kappes

DURATA

180’ ca.

ORIGINE

USA, 2002 (Produzione televisiva)

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Olocausto

Antisemitismo/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Individuo e Società

 

TRAMA

 Figlia di una coppia di ebrei tedeschi fuggita dalla Germania per sottrarsi alle persecuzioni naziste e rifugiatasi ad Amsterdam in Olanda, Anna Frank, dopo l’occupazione hitleriana dei Paesi Bassi, si rifugia con i genitori ed un’altra famiglia in una soffitta. Qui trascorre più di due anni prima che i tedeschi individuino il nascondiglio grazie ad una delazione. Deportata insieme alla famiglia, muore a Bergen Belsen nel 1945.

 

TRACCIA TEMATICA

 Ciò che differenzia questo film per la Tv dai precedenti (ricordiamo in modo particolare Il diario di Anna Frank del 1959 di G. Stevens) è il fatto che esso non si limita ad assumere come punto di riferimento esclusivamente il diario della sventurata adolescente ebrea, ma ne ricostruisce la biografia travalicando il limite cronologico diaristico fissato al momento della cattura della famiglia Frank e degli altri rifugiati nella soffitta di Amsterdam. Vediamo così per la prima volta in una fiction la ricostruzione degli ultimi giorni di vita di Anna nel lager di Bergen-Belsen ed anche alcuni momenti della sua esistenza anteriori all’inizio della clausura forzata per nascondersi ai tedeschi. Va ricordato inoltre come il film si prenda alcune libertà rispetto al testo letterario di riferimento, preoccupandosi di esplicitare nei titoli di testa suddetta trasgressione (si avverte che nel film non vengono usate le stesse parole riportate nel Diario).

Ciò che sembra essere l’aspetto caratterizzante la sceneggiatura è l’aver accentuato nella caratterizzazione della protagonista quelle manifestazioni caratteriali e comportamentali maggiormente in sintonia con la sua fascia d’età. Ne esce il ritratto di un’Anna Frank normalizzata sul piano delle problematiche e dei turbamenti (anche quelli amorosi e sessuali) tipici dell’adolescenza. Emerge poco, insomma, o comunque meno rispetto ad altre versioni filmate, quel surplus di sensibilità ed emotività che ha commosso attraverso le pagine del Diario più di una generazione. 

 

VALUTAZIONE CRITICA

La destinazione televisiva influisce in modo piuttosto marcato sul film assegnandogli un grigiore stilistico da cui stenta a liberarsi. L’andamento narrativo è sostanzialmente monocorde, privo di incisivi sussulti drammatici, e afflitto da un eccesso di ridondanza (pensiamo ai dialoghi di Anna con l’amica e a tutta la parte dedicata all’inferno del lager); la regia non riesce ad andare oltre una dimensione piattamente denotativa (tutto è rigorosamente ciò che appare, non c’è alcun tentativo di assegnare a situazioni e personaggi una qualche valenza simbolica e nemmeno di creare quel minimo di atmosfera di angosciosa tensione che le circostanze evocate suggerirebbero) e gli stessi dialoghi risultano banali e scontati. Nemmeno gli attori di fama del cast (pensiamo al grande Ben Kingsley e a Brenda Blethyn) lasciano il segno e danno l’impressione di assolvere con distaccato professionismo il proprio compito.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                                 A) Lo sterminio degli ebrei durante il Terzo Reich

                                           B) La Seconda Guerra Mondiale

Letteratura straniera        Il Diario di Anna Frank

Geografia                           Amsterdam e l’Olanda