El Alamein

TITOLO ORIGINALE Idem

REGIA

Enzo Monteleone

SOGGETTO E SCENGGIATURA

Enzo Monteleone

FOTOGRAFIA

Daniele Nannuzzi (colori)

MUSICA

Pivio & Aldo De Scalzi

MONTAGGIO

Cecilia Zanuso

INTERPRETI

Paolo Briguglia, Pierfrancesco Favino, Luciano Scarpa, Emilio Solfrizzi, Silvio Orlando, Roberto Citran, Giuseppe Cederna

PRODUZIONE Marco Chimenz, Giovanni Stabilini, Riccardo Tozzi per Cattleya

DURATA

117’

ORIGINE

Italia, 2002

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Antimilitarismo, pacifismo/Individuo e Società

 

Seconda Guerra mondiale

Novecento/Cinema e Storia

TRAMA

Fronte africano, ottobre 1942. Serra, un giovane volontario universitario, arriva ad El Alamein. L’esercito italiano attende con angoscioso fatalismo l’offensiva britannica. Serra si lega d’amicizia con il sergente Rizzo, che gli fa da guida nella realtà per lui sconosciuta della guerra del deserto. Quando gli inglesi attaccano sfondando le stremate linee italiane, Serra ha perso ormai l’entusiasmo patriottico che l’aveva spinto ad arruolarsi come volontario. La ritirata nel deserto diventa un penoso viaggio attraverso il disastro umano e morale della sconfitta italiana nella battaglia d’Africa.

 

TRACCIA TEMATICA

El Alamein è stato giustamente considerato come una specie di percorso iniziatico del soldato Serra, il cui iniziale idealismo patriottico si tramuta, a contatto con la tremenda realtà della guerra, in disillusione e presa d’atto del baratro nel quale sono precipitati migliaia di giovani colpevolmente inviati a combattere contro un nemico più forte in uomini e mezzi da un governo irresponsabile.

Il sergente Rizzo assume il ruolo di una specie di Virgilio dantesco che guida l’inesperto Serra nella conoscenza dei segreti dell’inferno della guerra.

I militari italiani asserragliati nelle fortificazioni del deserto non corrispondono in niente al paradigma eroico propagandato dal regime fascista (e anche da una successiva tradizione patriottica che sulla battaglia di El Alamein ha costruito una discutibile epopea nazionale intrisa del mito della sconfitta riscattata dal sacrificio e dal valore guerresco dei nostri soldati, oscurando il fatto che essi sono stati mandati allo sbaraglio a combattere per una causa ingiusta), ma vengono raccontati dal film nella loro umanità offesa dalle atrocità della guerra. Pur nella consapevolezza dell’ineluttabilità del disastro che s’avvicina sanno affrontare con rassegnata ma composta dignità un destino che per molti sarà di morte.

El Alamein non è un manifesto antimilitarista e pacifista (manca il tono indignato e vibrante di aperta denuncia che spesso caratterizza questo tipo di film), ma uno sguardo pietoso e solidale (in alcuni momenti perfino tenero) nei confronti di una generazione sventurata che si è trovata ad essere giovane nel momento e nel posto sbagliato (assolutamente significativa di questa ispirazione la toccante sequenza finale che mostra l’ossario di El Alamein).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Monteleone mescola in un giusto e sapiente equilibrio tragedia e commedia (risalendo ad una tradizione radicata nel cinema italiano), cercando sempre di non eccedere mai né in un senso né nell’altro ed ottenendo così un risultato di discreto livello (certamente ha ben servito la sceneggiatura del film il lavoro di raccolta di memorie di testimoni diretti degli eventi), dove trovano un buon bilanciamento le ragioni della rievocazione storica e quelle del tratteggio morale e psicologico dei personaggi. Se invenzioni vi sono state (i due protagonisti principali, ed anche altre figure di contorno, sono ascrivibili unicamente alla libertà creativa del regista), esse sono giustificate dalla necessità artistica di non raccontare tanto reali accadimenti di reali persone (per questo esiste il cinema di documentazione), quanto di comunicare la verità umana profonda che sta dietro i grandi eventi di cui parlano i libri di storia. La cosa migliore della pellicola va ricercata nel tono sommesso e trattenuto (scevro da facili effettismi, spettacolarismi e macchiettismi) con cui sa tradurre in immagini e situazioni di efficace credibilità la grande tragedia vissuta dall’esercito italiano in Africa settentrionale.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                    A) La Seconda Guerra Mondiale

                              B) L’Italia in guerra

                              C) La guerra in Africa settentrionale

Geografia              Il paesaggio dell’Africa settentrionale