Geronimo
TITOLO ORIGINALE |
Geronimo: An American Legend |
REGIA |
Walter Hill |
SOGGETTO |
John Milius |
SCENEGGIATURA |
John Milius, Larry Gross |
FOTOGRAFIA |
Lloyd Ahern II° (colori) |
MUSICA |
Ry Cooder |
MONTAGGIO |
Freeman A. Davies, Carmel Davies, Donn Aron |
INTERPRETI |
Jason Patric, Robert Duvall, Gene Hackman, Wes Studi, Matt Damon |
PRODUZIONE |
Walter Hill, Neil Canton |
DURATA |
113’ |
ORIGINE |
Stati Uniti, 1994 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Civiltà pellerossa Ottocento/Cinema e Storia |
TRAMA
Il regista americano ci propone così un altro capitolo del doloroso percorso del popolo pellerossa verso la segregazione e l’estinzione, assegnando alla figura di Geronimo quella dimensione di eroica grandezza, che è propria di chi combatte in assoluta inferiorità e nella consapevolezza dell’ineluttabilità della sconfitta (in questo senso vanno lette le premonizioni del grande guerriero).
Il film sembra assumere in sé questa dolorosa attesa della fine e appare così attraversato da un sentimento di cupa amarezza e pessimismo, che si comunica agli stessi personaggi, in particolare ai bianchi “buoni”, dai quali traspare la lucida coscienza di combattere per una causa sbagliata.
Geronimo si colloca
nell’ambito dell’ultima fase di sviluppo del genere western, quello nato negli
anni Settanta e segnato da un preciso intento risarcitorio nei confronti dei
pellerossa. Di questa corrente cinematografica Hill riprende alcuni elementi
fondamentali: a) Il ribaltamento della valenza morale dei personaggi
(sono i bianchi ad essere i “cattivi” e non più gli indiani); b) Lo spiccato
senso del paesaggio, che qui si muove tra un crepuscolare e nostalgico
omaggio agli splendidi scenari dello Utah (dove
John Ford
ambientò molti dei suoi film), che tanto hanno alimentato in chiave
mitico-leggendaria l’immaginario della generazione cui Hill appartiene, e le
assolate plaghe del New Messico, che con la loro aspra desolazione sembrano
richiamare alla triste realtà storica dello sterminio e quindi ben si adattano a
fare da sfondo alla resa finale di Geronimo; c) Il rispetto nei confronti
della civiltà indiana, finalmente vista come cosa altra e non più inferiore
al mondo dei bianchi.
Di suo Hill ci mette la scelta per un andamento narrativo che nella sua
ripetitività risulta piuttosto monocorde (fuga-cattura-fuga-cattura), privo di
sussulti e picchi emotivi (qualcuno ha accusato il film di piattezza e di
risultare noioso), per comunicare allo spettatore il senso malinconico
dell’implacabile compiersi di un destino già scritto ed indurlo più alla
riflessione che all’emozione
Storia A) Storia degli Stati Uniti nell’Ottocento
B) Storia dei pellerossa d’America
C) La figura di Geronimo
Geografia Lo Utah e il New Mexico