Camicia nera
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
Gioacchino Forzano |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Gioacchino Forzano |
FOTOGRAFIA |
Mario Albertelli, Mario Bava, Mario Craveri, Ercole Granata, AlfredoLenci, Giulio Rufini(bianconero) |
MUSICA |
Iditta Parpagnolo, Carlo Alberto Pizzini, Ennio Porrino, Giovanni Salviucci, Gian Luca Tocchi |
MONTAGGIO |
Gioacchino Forzano |
INTERPRETI |
Leo Bartoli, Enrico De Rosa, Anna Konopleff |
PRODUZIONE |
Istituto Nazionale Luce |
DURATA |
73’ |
ORIGINE |
Italia, 1933 |
REPERIBILITA' |
Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Classe quinta |
PERCORSI |
Il fascismo visto dal fascismo Novecento/Cinema e Storia |
Italia, 1914-1932. Un contadino delle paludi pontine parte per la Prima Guerra Mondiale, dove perde la memoria e, a conflitto terminato, trascorre qualche anno in un ospedale militare tedesco. Guarito, torna in un Italia sconvolta dal caos del dopoguerra e si unisce ai fascisti.
Camicia nera è il primo film-fiction realizzato dall’Istituto Luce e si assume il compito di celebrare il decennale della conquista del potere da parte del fascismo.
L’assunto propagandistico del film è di immediata e didascalica chiarezza: il movimento fascista lotta con slancio eroico contro il sovversivismo socialista che rischia di far precipitare nell’anarchia l’Italia, vanificando il credito di gloria e prestigio guadagnato con la vittoria nella Grande Guerra.
Il trionfo finale del fascismo coincide con la rinascita nazionale e con la riaffermazione dell’orgoglio patriottico. Simbolo di questa “bonifica” politico-sociale della nazione diventa la grande opera pubblica della bonifica del Pontino, che solleva i contadini da una secolare condizione di miseria.
Nel film confluiscono alcuni aspetti fondamentali della mitologia e dell’ideologia del fascismo: il valore fondativo e rigenerativo della vittoria nella prima Guerra Mondiale, il nazionalismo rivisitato in chiave etnico-misticheggiante, il ruolo palingenetico del duce, il ruralismo come riscoperta delle radici più profonde e autentiche della nazione.
Il film costituisce il tentativo (il primo nella storia del regime) di trasporre in chiave di finzione cinematografica un intento propagandistico sino ad allora demandato al documentarismo. Il notevole impegno finanziario accollatosi dall’Istituto Luce (il film venne lanciato contemporaneamente in tutte le città d’Italia) non venne ripagato e la pellicola non ottenne il successo sperato.
Forzano persegue un chiaro intento di ricercatezza estetica immettendo nell’opera suggestioni linguistiche ed espressive di differente derivazione (il montaggio per contrasto di derivazione sovietica, l’uso delle didascalie, deformazioni antinaturaliste di scuola futurista, il realismo di stampo documentarista) ed esibendo una cultura cinematografica rilevante, che mal si concilia con l’enfatico didascalismo che permea il film.
Al netto della retorica di regime Camicia nera rimane un esempio significativo di un cinema italiano che cerca di agganciarsi alle correnti d’avanguardia del cinema europeo (slancio innovativo questo che troverà nel regista Alessandro Blasetti il suo interprete migliore).
Storia A) La Prima Guerra Mondiale
B) L’interventismo italiano
C) L’avvento del fascismo
D) La bonifica del Pontino
E) La politica agraria del fascismo
Geografia Il territorio del Pontino