Montaggio

Se consideriamo il termine di inquadratura nell'accezione B, cioè come frammento ininterrotto di azione filmica che si trova compreso fra uno stacco e l'altro (concezione temporale dell'inquadratura), vediamo che un testo filmico produce il proprio senso sulla base dell'associazione di più inquadrature di durata variabile. Ognuna di queste inquadrature si collega alla precedente e alla seguente secondo determinate relazioni. E' evidente l'analogia con il meccanismo di funzionamento del linguaggio verbale per mezzo del quale la comunicazione è resa possibile dal rapporto che viene a instaurarsi fra le singole parole di uno stesso periodo, rapporto che ci è disvelato da quella codificazione che è indicata con il termine di sintassi. L'operazione tecnica che realizza la giuntura delle varie inquadrature prende il nome di montaggio.

A questo punto è importante fissare il concetto di sequenza (volendo usare una terminologia più specifica si dovrebbe definire segmento autonomo), cioè una sola inquadratura o un insieme di inquadrature che sono isolabili, dal punto di vista narrativo, dal restante contesto testuale (per esempio: le inquadrature A, B, C, D, E, F ci mostrano un personaggio che compie un assassinio, le inquadrature G, H, I, J, K ci mostrano due agenti che in un posto di polizia ricevono una telefonata che li avvisa dell'accaduto. Le inquadrature A, B, C, D, E, F costituiscono una sequenza, le inquadrature G, H, I, J, K costituiscono un'altra, diversa, sequenza.


Tipologia delle associazioni sintattiche