La rosa bianca - Sophie Scholl
TITOLO ORIGINALE |
Sophie Scholl-Die letzten Tage |
REGIA |
Marc Rothemund |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Fred Breinersdorfer |
FOTOGRAFIA |
Martin Langer (colori) |
MUSICA |
Johnny Klimek, Reinhold Heil |
MONTAGGIO |
Hans Funck |
INTERPRETI |
Julia Jentsch, Fabian Hinrichs, Gerald Alexander Held, Johanna Gastdorf |
PRODUZIONE |
Fred Breinersdorfer, Sven Burgmeister, Christoph Muller, Marc Rothemund per Goldkind Filmproduktion/Broth Film |
DURATA |
117’ |
ORIGINE |
Germania, 2005 |
REPERIBILITA' |
Homevideo-Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Nazismo Novecento - Cinema e Storia |
Monaco di Baviera, inverno 1942-43. Un piccolo gruppo di studenti universitari antinazisti, che ha preso il nome di “Rosa bianca”, organizza un volantinaggio all’interno dell’università per denunciare i misfatti del regime hitleriano. La coraggiosa azione viene però scoperta e i due fratelli Scholl che l’hanno concretamente compiuta, insieme al complice Cristoph che li ha aiutati nella preparazione, vengono arrestati e processati. La sentenza è già scritta e tutti gli imputati saranno ghigliottinati il 22 febbraio 1943 dopo un processo-farsa.
A differenza di altri paesi europei (tra cui anche l’Italia) la Germania nazista nel corso del secondo conflitto mondiale non ha conosciuto estesi e agguerriti movimenti di resistenza (va ricordato che migliaia di oppositori politici erano stati eliminati dal regime negli anni precedenti la guerra, a cominciare dal 1933). La “Rosa bianca”costituisce l’unica manifestazione di grande rilievo di opposizione al nazismo e alla guerra che stava conducendo e in questo consiste il suo grande valore politico e ideale nella memoria storica della Germania postbellica.
La dimensione eroica di questo episodio resistenziale risulta accresciuta se si considera la giovinezza dei protagonisti e la loro pura e incontaminata fede negli ideali di pace e di libertà. Il gruppo della “Rosa bianca” non presenta nessuna identità politico-ideologica precisa e vincolante, ma nasce da un’ insopprimibile esigenza morale e religiosa (gli Scholl era protestanti evangelici) di schierarsi contro l’ingiustizia e la barbarie. E questo attraverso il rifiuto della violenza e la fiducia nella forza di persuasione della parola nei confronti dei propri concittadini, a cominciare dalla parte più colta e istruita della popolazione (i volantini all’università).
Al centro del film è posta la figura di Sophie (sempre presente in ogni sequenza), che emerge certamente per l’estrema forza di carattere e per la saldezza della sua fede religiosa, ma ci viene mostrata anche nelle sfaccettature di un’ umanissima personalità, incline alle passioni, alle ansie, alle debolezze e ai sogni tipici della sua giovane età.
I principali punti di forza del film vanno ricercati nella sobrietà del linguaggio e nella compressa tensione drammatica di alcune situazioni narrative.
Interni ed esterni risultano essenziali (pensiamo alle nude pareti del carcere, alle severe geometrie dell’università e al monumentale grigiore dei pochi palazzi che si intravedono sullo sfondo), i movimenti di macchina optano per una parsimonia che rifiuta ogni ricercata sottolineatura enfatica, il montaggio è secco, la colonna sonora musicale quasi assente (se si esclude l’incalzante accompagnamento del volantinaggio all’università).
Di grande impatto almeno tre sequenze. Il rapporto tra Sophie e il suo inquisitore Mohr (figura che pur nel suo ruolo negativo riesce ad assumere qualche risonanza di umanità), condotto con sapiente gradazione dei tempi del dialogo; la distribuzione dei volantini all’università, di fremente coinvolgimento emotivo; gli attimi che precedono l’esecuzione, austeramente concentrati sulla grande dignità umana e morale dei giovani protagonisti .
Storia A) Storia del Terzo Reich
B) La Seconda Guerra Mondiale
C) La Rosa bianca e la resistenza nella Germania nazista
Religione La chiesa protestante evangelica