Agorà

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Alejandro Amenàbar

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Alejandro Amenàbar, Mateo Gil

FOTOGRAFIA

Xavi Giménez (colori)

MONTAGGIO

Nacho Ruìz Capillas

MUSICA

Dario Marianelli

INTERPRETI

Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac, Ashraf Barhoum, Michael Lonsdale, Rupert Evans, Homayon Ershadi, Sami Samir

PRODUZIONE

Fernando Bovaira, Alvaro Augustin per Himenòptero, Mod Producciones, Telecinco Cinema, Cinebiss, con la collaborazione di Canal+Espana

DURATA

126’

ORIGINE

Usa-Spagna, 2009

REPERIBILITA'

Homevideo-Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Età antica

Cinema e Storia

 

Donne contro

Donne tutte sole/La condizione femminile/Uomo e Società

  

TRAMA

 Alessandria d’Egitto, V° secolo D.C.. La filosofa e astrologa Ipazia insegna alla scuola  della città, essendosi guadagnata la stima e il rispetto di tutti per la sua grande cultura. Il diffondersi del cristianesimo all’interno dell’impero determina un acuirsi dei conflitti interreligiosi tra cattolici, ebrei e pagani.

 

TRACCIA TEMATICA

 Agorà è un film che travalica per il significato che intende assumere l’età in cui è ambientato e gli eventi specifici di cui tratta per farsi atto d’accusa contro i fondamentalismi religiosi (e non solo religiosi) di ogni epoca. Si parla, insomma, del passato per lanciare un forte messaggio di tolleranza e libertà ad un presente che con ogni evidenza ne ha bisogno.  Non quindi (come è stato erroneamente osservato) una pellicola anticristiana, ma un appello perché sia superata ogni forma di fanatismo violento ed irrazionale.

Più in particolare Ipazia diventa il simbolo del pensiero laico e razionale, antidogmatico e scientifico in continua ricerca della verità. Uno slancio di conoscenza che nella storia è stato sovente soffocato dall’ignoranza e dalla superstizione di cui spesso le religioni si sono fatte tramite.

Ma Ipazia è anche una donna e come tale portatrice di una diversità da sempre discriminata ed emarginata e relegata dal potere maschile ad un ruolo subalterno. Non è un caso che Ipazia venga accusata di stregoneria, accusa anacronistica per l’età antica, ma che trova una sua comprensibile collocazione nel film in quanto anticipazione di una persecuzione che segnerà i secoli futuri.

 

VALUTAZIONE CRITICA

 Agorà si riallaccia al filone del grande kolossal storico, ponendo però al centro (e questo costituisce un indubbio elemento di novità) non un eroe maschile (prevalentemente un grande condottiero o comunque un personaggio che emerge sul piano del coraggio e della forza fisica), ma una figura di intellettuale e, quel che forse più conta, una donna che si segnala per la propria indipendenza di vita e di pensiero.

La scenografia crea, tramite l’apporto digitale, uno sfondo storico di grande suggestione, che richiama il gusto per il gigantismo e la monumentalità che caratterizzava le superproduzioni storiche cui il film si richiama esplicitamente.   

Curiosa nella sua novità l’invenzione di slanciare spesso il punto di vista verso l’alto in direzione della volta stellata, quasi a figurativizzare la tensione verso il cielo dell’astronoma Ipazia e il suo anelito ad una dimensione di conoscenza in grado di elevarsi al di sopra delle contingenti miserie terrene.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

 Filosofia                                                   La figura di Ipazia

 Storia                                                       L’impero romano nel V secolo D.C.

Geografia                                                L’Egitto e la città di Alessandria