Vincere
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
Marco Bellocchio |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Marco Bellocchio, Daniela Ceselli |
FOTOGRAFIA |
Daniele Ciprì |
MONTAGGIO |
Francesca Calvelli |
MUSICA |
Riccardo Giagni |
INTERPRETI |
Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi |
PRODUZIONE |
Mario Gainani per Offside/Rai Cinema/Celluloid Dreams |
DURATA |
128’ |
ORIGINE |
Italia-Francia, 2009 |
REPERIBILITA' |
Homevideo-Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Classe quinta |
PERCORSI |
Fascismo Novecento/Cinema e Storia |
TRAMA
All’inizio del Novecento Mussolini, importante leader socialista, ha una relazione con Ida Dalser. La donna, innamoratissima, sacrifica tutto ciò che possiede per finanziare l’ascesa politica dell’amante, cui nel frattempo ha dato un figlio, come capo del nascente movimento fascista. Quando Mussolini diventa il Duce, ormai sposato con Rachele , Ida cercherà di vedere riconosciuti i diritti del figlio Albino, ma il capo del governo la farà rinchiudere in manicomio.
Maschilismo, conformismo, bigottismo e familismo ipocrita come substrato ideologico del fascismo. Per le donne c’è solo la sottomissione silente (anche la moglie Rachele accudisce le galline come Ida), un destino di nascondimento nel quadro di una società che le relega ad un ruolo di mogli esemplari o amanti docili, condannandole alla reclusione quando trascendono e rivendicano i loro diritti.
Vincere non è tanto un film su Mussolini e un pezzo misconosciuto della sua biografia, quanto una riflessione sul mito del Duce come pura icona carismatica, il suo corpo si trasforma in immagine fruibile solo attraverso il cinema, in un mito, lontano ed inaccessibile, da idolatrare in un isterico processo di identificazione (il figlio Albino che imita i discorsi del padre) o da scrutare incantati e affascinati (come Ida che ne misura attraverso la riproduzione agiografica dei cinegiornale le trasformazioni di un corpo di cui ha sperimentato tutta la fisicità, sia nell’amplesso amoroso, sia nel sangue che usciva copiosamente dalla sua testa).
Il futuro Duce coltiva da subito un delirio di onnipotenza che gli fa credere in un destino di predestinazione alla fama e alla gloria del potere. Nel culmine del piacere sessuale transita sul balcone in preda ad un orgasmo narcisistico che prelude al rapporto carismatico con la folla plaudente. Nell’opzione per la triade Dio-Patria-Famiglia, cui allude la visione della passione del Cristo accompagnata dalla visita del Re e della moglie legittima, si compie il definitivo rigetto della fase rivoluzionaria della esistenza di Mussolini. Ida e il figlio diventano un passato scomodo da nascondere per un regime che colloca l’ordine e la famiglia al centro della propria ideologia (il Concordato con la Chiesa cattolica come espressione di un compromesso con una visione arcaica e ipertradizionalista della società e del posto che in essa deve assumere la donna).
Vincere rifiuta i canoni della narrativa cinematografica tradizionale, costruendo un’opera a suo modo multimediale, dove si intersecano linguaggi audiovisivi differenziati (oltre alla fiction, cinegiornali e film d’epoca), sulla base di una consequenzialità dettata, non solo dalla dinamica del racconto, ma anche da relazioni simbolico-concettuali che scaturiscono dall’uso di un repertorio iconico-comunicativo estraneo alla ricostruzione cinematografica del film e attinto dalla storia del cinema e dai magazzini documentaristici. In particolare il regista accompagna la fase esistenziale rivoluzionaria del futuro Duce con immagini di repertorio ricavate dalle avanguardie artistiche di inizio Novecento (il futurismo, il cinema di montaggio degli anni Venti) e quella dell’apogeo della sua ascesa politica con i convenzionali e retorici cinegiornali di regime (da un certo momento in poi l’attore che interpreta Mussolini lascia il campo alla sua immagine reale consegnataci dai massmedia propagandistici). E l’immaginario cinematografico gioca un ruolo importante anche nel percorso umano di Ida, che rivive il suo dramma personale nei film di Chaplin.
Una modalità di regia di grande originalità e creatività (che certamente costituisce il pregio più rilevante, dal punto di vista estetico, della pellicola), assolutamente spiazzante, se non destabilizzante per lo spettatore, specie se assuefatto alle stereotipate biografie televisive.
Storia a) Vita di Benito Mussolini
b) L’Italia all’inizio del secolo e il movimento Socialista
c) L’Italia nella Prima Guerra Mondiale
d) Storia del fascismo
Storia dell’arte Le avanguardie artistiche del Primo Novecent