Ballroom - Gara di ballo

TITOLO ORIGINALE Ballroom
REGIA Baz Luhrmann
SCENEGGIATURA Baz Luhrman, Craig Pearce
FOTOGRAFIA Steve Mason (colori)
MUSICA David Hirschfelder
MONTAGGIO Jill Billcock
INTERPRETI Paul Mercurio,Tara Morice
PRODUZIONE Tristram Miall, Antoinette Albert
DURATA 94'
ORIGINE Australia, 1992
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Biennio-Triennio
PERCORSI

Ballando, Ballando

Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Scott è un giovane ballerino di grandi qualità, ma eccessivamente inventivo e individualista per poter vincere l'ambito Gran Premio del Pacifico, dominato da una giuria troppo tradizionalista per apprezzare la sua creatività. Abbandonato per questo dalla sua partner abituale, sceglie come compagna di ballo Fran, una specie di Cenerentola che lavora come inserviente nella scuola di danza della famiglia di Scott. Alla fine, dopo tante ore di esercizio e dopo aver superato le opposizioni e le macchinazioni di genitori, parenti, amici e organizzatori e soprattutto dopo essersi innamorati, trionfano acclamati da una folla entusiasta al Gran Premio del Pacifico.

 

TRACCIA TEMATICA

La contrapposizione che divide Scott dalla madre e dai rappresentanti della federazione di ballo può essere letta come rinnovata versione dell'eterno scontro generazionale che vede i giovani rivendicare il proprio bisogno di novità di fronte all'immobilismo tradizionalista degli adulti.

Solo il padre di Scott si discosta dal grigio conformismo dei suoi coetanei, rifugiandosi in un nostalgico e solitario vagheggiamento del passato e ammirando di nascosto le trasgressioni antiaccademiche del figlio.

In una storia chiaramente ispirata al modello favolistico la figura di Fran ripropone il paradigma di Cenerentola, cui l'origine sudamericana della ragazza assegna anche concrete connotazioni sociali riferite all'Australia contemporanea con i suoi problemi di convivenza fra diverse etnie.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il pregio maggiore del film non va ricercato nella trama, piuttosto scontata e prevedibile, ma nella messinscena, ispirata ad un gusto barocco, variopinto e visionario, che esplicita la finzione e orienta la pellicola sul versante dei generi irrealistici per eccellenza, quali il musical e il fantastico (esemplare in questo senso la sequenza del flashback dedicato al padre di Scott, all'insegna del kitsch più esibito) e nel montaggio, frenetico e incontenibile, scandito sul ritmo delle evoluzioni di danza dei protagonisti.

Luhrman infonde nel film una vena ironica, a volte apertamente umoristica, e surreale, che chiede la complicità dello spettatore, che solo se partecipa al gioco, sospendendo ogni giudizio di credibilità e verosimiglianza, ne viene avvinto e coinvolto.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia    Australia, una nazione multietnica.