I bambini ci guardano
TITOLO ORIGINALE | Idem |
REGIA | Vittorio De Sica |
SOGGETTO | Dal romanzo Pricò di Cesare Giulio Viola |
SCENEGGIATURA | Cesare Giulio Viola, Margherita Maglione, Cesare Zavattini, Adolfo Franci, Gherardo Gherardi, Vittorio De Sica |
FOTOGRAFIA | Giuseppe Caracciolo (bianconero) |
MUSICA | Renzo Rossellini |
MONTAGGIO | Mario Bonotti |
INTERPRETI | Emilio Cigoli, Luciano De Ambrosis, Isa Pola, Adriano Rimoldi |
PRODUZIONE | Scalera Film |
DURATA | 86' |
ORIGINE | Italia, 1943 |
REPERIBILITA' | Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE | Biennio-Triennio |
PERCORSI | Genitori e figli La famiglia/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società |
TRAMA
Pricò, un bambino di sette anni, vive il dramma della crisi coniugale dei suoi genitori. La madre ha un amante e decide di abbandonare il marito per lui. A questo punto comincia per Pricò un pellegrinaggio fra nonne e zie, senza che riesca mai a trovare affetto e comprensione. Per amore del figlio i due genitori decidono di rimettersi insieme, ma, quando la madre va a passare le vacanze ad Alassio, ricompare l'amante e la donna questa volta decide di lasciare definitivamente il marito. Quest'ultimo, affidato Pricò ad un collegio di preti, si toglie la vita.TRACCIA TEMATICA
Girato nel 1943, nella fase ormai declinante del Fascismo, il film introduce nel panorama, all'epoca piuttosto asfittico, del Cinema italiano importanti elementi di novità.In contrasto con l'inclinazione retorica e mistificante della cinematografia di regime, De Sica rivolge la sua attenzione ad un dramma della vita reale che ha per protagonista una famiglia piccolo-borghese.
Vicenda esemplare (quanti drammi del genere esistevano nell'Italia di quegli anni?), la storia di I bambini ci guardano ha il coraggio (per l'epoca) di svelare l'esistenza di un problema, quello dell'adulterio e dell'infedeltà coniugale, di cui ipocritamente si preferiva non parlare, poiché contraddiceva il mito propagandistico di una razza italica sana e incontaminata.
Al centro dell'attenzione, però, più che la crisi matrimoniale dei genitori di Pricò (più suggerita che mostrata), è posto il dramma del piccolo protagonista, attraverso il cui addolorato sguardo noi seguiamo il precipitare degli eventi. In questo senso il film risulta anche visivamente, non solo moralmente, dalla parte dei bambini.
VALUTAZIONE CRITICA
De Sica anticipa con questo film quell'interesse per i drammi quotidiani della gente comune che sarà di lì a poco una delle caratteristiche fondamentali del Neorealismo, movimento fondamentale nella storia del Cinema italiano, cui lo stesso De Sica (in collaborazione con lo sceneggiatore Zavattini) darà un contributo preziosissimo con film come Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948).Con I bambini ci guardano il regista non è ancora approdato alla lucida analisi delle radici sociali dei malesseri individuali, tipica della sua esperienza neorealista, ma mostra una notevole capacità di indagare gli aspetti più minuti e concreti della quotidianità e di raccontarci, aderendo con misura e credibilità alla psicologia dei suoi personaggi, una tragedia moderna dell'incomprensione e della solitudine.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia La vita quotidiana in Italia negli anni della guerra (1940-1943).
Diritto La legislazione matrimoniale in Italia durante il Fascismo.