TITOLO ORIGINALE | Idem |
REGIA | Gianni Amelio |
SOGGETTO | Gianni Amelio |
SCENEGGIATURA | Gianni Amelio, Vincenzo Cerami |
FOTOGRAFIA | Tonino Nardi (colori) |
MUSICA | Franco Piersanti |
MONTAGGIO | Anna Napoli |
INTERPRETI | Jean-Louis Trintignant, Laura Morante, Fausto Rossi |
PRODUZIONE | RAI/Antea Cinematografica |
DURATA | 105' |
ORIGINE | Italia, 1982 |
REPERIBILITA' | Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE | Triennio |
PERCORSI | Genitori e figli La famiglia/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e società
Terrorismo-Lotta armata Novecento/Cinema e Storia |
TRACCIA TEMATICA
Colpire al cuore era un'espressione tipica del frasario rivoluzionario dei gruppi terroristici di sinistra degli anni settanta e ottanta e l'oggetto del predicato era lo Stato capitalista. Nel film di Amelio il titolo assume un valore ambivalente, riferendosi anche e soprattutto alla determinazione con cui Emilio consegna il padre alla polizia punendolo per la sua latitanza dal ruolo paterno.
Storia di un conflitto generazionale, Colpire al cuore ne ribalta la modalità più ovvia: non è più il genitore che richiama il figlio al proprio dovere (comunque questo venga inteso), ma viceversa. Emilio compensa le carenze affettive e la mancanza di un saldo riferimento affidandosi alle certezze rassicuranti dell'ordine e della giustizia, mentre il padre vive una crisi d'identità che lo porta a dubitare d'ogni verità.
La difficoltà di comunicazione fra genitori e figli emerge in tutta la sua inquietante dimensione sullo sfondo di un periodo drammatico della recente storia nazionale, quello del terrorismo, che ha visto rapporti familiari distrutti ed esistenze bruciate.
VALUTAZIONE CRITICA Amelio affronta un argomento scottante distanziando al massimo la materia narrativa con uno stile sobrio e raffreddato, adeguato alla sua rinuncia a guidare lo spettatore in direzione di un giudizio. Il regista si limita a costatare, senza assolvere e condannare e rifuggendo da facili semplificazioni politiche e moralistiche.
Legandoci al punto di vista di Emilio, ci mostra solo ciò che l'adolescente vede, facendone l'unico responsabile delle conclusioni cui perviene. Quali siano i reali rapporti tra il suo padre e il terrorista Sandro e la ragazza di questo, Giulia, e quale sia la natura del suo coinvolgimento nel terrorismo non è detto: Amelio
ci propone una idea di Cinema della reticenza che si concede un margine di inconoscibile e di irrisolto, un Cinema indiziario, attento a penetrare nei risvolti delle psicologie e dei comportamenti e ad assegnare alle cose pregnanti vibrazioni simboliche (i libri che coprono le pareti della casa del professore, a rappresentare un'impotenza della cultura a dare risposte ai drammatici interrogativi morali che assillano i protagonisti, la cuffia che isola la madre nel suo lavoro rendendola indisponibile al dialogo col figlio, le strutture fatiscenti del condominio dove abita Giulia, allusione ad un'insanabile devastazione esistenziale, il calcio finale al pallone con cui Emilio allontana definitivamente l'innocenza dell'adolescenza).RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia
Il terrorismo e la lotta armata in Italia dagli anni settanta all'inizio degli anni ottanta.